Fra Gianluigi Pasquale nel sesto giorno della novena di San Pio da Pietrelcina, nella Chiesa inferiore ha presieduto la Santa Messa.
Durante l’omelia fra Gianluigi ha sottolineato che dalle letture del sesto giorno della Novena di San Pio balza agli occhi un’unica parola che attira la nostra attenzione: profezia. “Chiediamoci allora come e perché Padre Pio è stato profeta obbediente del Padre?”
“Tutto ciò che è amato cresce”. Se San Pio “è stato scelto con San Leopoldo Mandic come testimone della Misericordia per il giubileo da Papa Francesco è dovuto alla modalità con la quale ha esercitato la profezia neotestamentaria” infondendo nelle anime coraggio consolazione e amministrando incessantemente il perdono guadagnatoci da Gesù anche per 10 ore al giorno. Per Padre Pio non è stato cosi facile.
Rileggendo nella sua biografia il periodo in cui è stato accusato ingiustamente, “il mio cuore di cappuccino ne soffre”. Negli anni in cui gli venne vietato di celebrare l’Eucarestia in pubblico e confessare le anime pur essendo completamente innocente lui accettò in perfetta obbedienza le disposizioni della Santa Sede. Pur sapendo che non vi può essere pena maggiore che si possa infliggere ad un sacerdote innocente, superiore a quella di proibirgli di annunciare il Vangelo e celebrare il sacramento delle Eucarestia e del perdono.
Tanti sono gli episodi e le testimonianze che si potrebbero narrare su “Padre Pio profeta obbediente“. Padre Gianluigi ha cosi raccontato un episodio accadutogli nel 2004.
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