Padre Pio soleva dire che sarebbe rimasto sulla soglia del Paradiso finché l’ultimo dei suoi figli spirituali non vi fosse entrato. E’ rimasto per tutta la sua vita sulla soglia della ferita del costato, come agnello mansueto che sa di essere sacrificato, per lenire, con la sua offerta, le ferite che gli vengono inferte dal peccato dell’uomo e allo stesso tempo per indicare la strada che fa l’uomo nuovo, redento dal sangue di Cristo, bagnato dall’acqua del Battesimo.
Padre Pio ha imparato, fin da ragazzino, quando era sotto l’albero, là a Pietrelcina, che la vita nuova inizia in solitudine, come la morte, come il Battesimo, dove sei tu e la grazia del Risorto, dove sei rivestito dell’abito nuziale. Lì inizia la vita nuova, la vita di chi sa che per giungere ad essere l’uomo spirituale occorre liberarsi, spogliarsi di sé, lasciare che lo spirito del Signore invada tutto il proprio essere. Padre Pio prima di essere sacerdote è stato un uomo spirituale che ha saputo immettersi nella vita evangelica, ascoltando la parola, pregando la Parola, vivendo la Parola.
Perché è nell’ascolto che nasce la fede, nella preghiera che sgorga la speranza, e nell’adesione di ogni giorno alla grazia di Risorto che ha vita la carità. Padre Pio, l’uomo spirituale e il sacerdote, ha saputo avvicinare gli uomini, non per attirarli a sé, ma per condurre alla porta che è il buon Pastore, per introdurli con pazienza nella ferita che dà la vita. Padre Pio, chiamato a questo compito, ha avuto il coraggio di dire “sì”, di caricarsi ogni giorno della croce ma soprattutto ha avuto fede, ha creduto che il Signore era sempre con lui. Sapeva di essere stato rivestito dell’Uomo nuovo. Ciò che è accaduto a Padre Pio è straordinario.
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Per introdurli con pazienza nella ferita che da la vita….vorrei capire come si deve per favore…