E’ noto che Padre Pio da Pietrelcina, oltre al fenomeno mistico delle stigmate, ne possedeva altri ad esempio la bilocazione, cioè la presenza simultanea di una persona in due luoghi diversi. Secondo San Tommaso d’Aquino, la persona reale resterebbe sempre e soltanto in un luogo ben circoscritto e la grazia mistica consisterebbe nella formazione miracolosa di un soggetto rappresentativo che faccia le veci del reale.
Questo fatto portentoso si è ripetuto i numerosi santi: basti accennare al taumaturgo per eccellenza: Sant’Antonio di Padova. Pure restando nel suo Convento di San Giovanni Rotondo, Padre Pio presenziò al rito della beatificazione della venerabile Suor Teresa, all’interno della Basilica Vaticana di San Pietro, il mattino del 29 aprile del 1923. VI rimase finché un prelato accortasi della sua presenza, cercò di avvicinarlo per salutarlo e parlargli. In quell’istante scomparve. Ancora più sorprendente il secondo caso di bilocazione. Non solo perché, come già detto, identico è l’oggetto, ma più ancora per l’autorevolezza dello spettatore che fu il Beato Don Luigi Orione, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza.
La canonizzazione della Beata Teresa, celebrata con l’intervento del sommo pontefice Pio XI il 17 maggio del 1925, si rivela un autentico trionfo. La cerimonia si è svolta nella Basilica Vaticana, gremita all’inverosimile in ogni settore, da costringere i più dei numerosissimi intervenuti a restare in Piazza San Pietro. In un tripudio di luci, di profumi e di gioia c’è pure Padre Pio, che non si era mosso da San Giovanni Rotondo. Lo vede molto bene Don Orione, proprio come lo aveva già visto nelle grotte vaticane pregare accanto al Sepolcro di Pio X, di cui era particolarmente devoto. Raccontando il fatto al “noto difensore padre Pio”, Emanuele Brunatto, venuto a roma, nel giugno del 1925, con un abbondante documentazione per il primo bilancio incandescente su persone e avvenimenti di San Giovanni Rotondo, don Orione ci teneva a sottolineare: “Ma Padre Pio scompariva ogni volta che mi avvicinavo a lui”. Pur ammettendo la straordinarietà dei due casi di bilocazione, risulterebbe assai riduttivo limitare a questi soli i rapporti spirituali più profondi e di ben altra portata intercorsi tra la carmelitana di Lisieux e il cappuccino di San Giovanni Rotondo.
Nel 1912 Padre Pio aveva già letto e riletto la Storia di un’anima, la genuina fonte per la conoscenza di Teresa: lo dimostra il fenomeno mistico vissuto da entrambi. Al padre Agostino scrive da Pietrelcina, il 18 gennaio 1913 denunciando gli orribili assalti “di quei brutti cosacci” . Chiude la missiva con un paragone tanto caro alla giovane carmelitana che si era “offerta a Gesù Bambino per essere il suo trastullo“, “non come uno di quei balocchi di pezza, che fanciulli si contendevano di guardare senza osar accostarcisi; ma come d’una piccola palla nessun valore, che poteva buttare per terra, spinger col piede, lasciare in un canto, oppure stringere al cuore, qualora ciò potesse fargli piacere”
Infatti, facendo eco a suor Teresa, Padre Pio scrive: “Io sono il trastullo di Gesù Bambino, come lui spesso mi ripete, ma quello che è peggio, Gesù ha scelto un balocco e nessun valore. Mi dispiace solo che questo balocco da lui prescelto imbratta le sue Divine manine. Mi dice il pensiero che qualche giorno mi butterò in un fosso per non più scherzarvi. Ne godrò, non merito anche altro”.
Un tantino più crudo il pensiero di Padre Pio, anche se ricalca il pensiero di Teresa.
© Riproduzione Riservata
Proteggi la mia famiglia,intercedi x me al padre nostro.xke li veda sempre felici.
Cara S.teresina sono una Tua devota come pure di S. Pio, faccio ogni mese la novena delle rose….che gran sollievo quando la recito!
Ti chiedo umilmente: fà la “grazia ” a Fabiana…
Tu sai tutto.
Sia lodato Gesù e Maria
vittoria
Mia madre si chiama Teresina ed ora ha bisogno della vostra intercessione presso il cuore di Gesù. Vi prego o santi potenti, datele la guarigione
Agradezco tan bello testimonio de santidad de San Pio y Santa Teresita ! tuve cáncer y estaba por morir yo tenia 17 años Pio, yo no recé, ni pedí nada ya que aceptaba mi muerte, y no tenia fe. Aun así el vino! Una noche un intenso y dulce perfume me despertó y lo ví sentado a metros de mi cama, pensé que estaba loca que no podia estar viendo a un santo que ya no estaba en este mundo… y entonces el me sonrió y entonces “entendí” y supe que todo lo que alguna vez había escuchado era cierto! Que existe el paraíso y los santos pueden asistirnos, El apoyó sus manos en mi cabeza y una luz cdistinta a la que conocemos , es como partículas, recorrió mis órganos y sentí que me sanaba. Tome sus manos y eran manos y su temperatura era la de este mundo, no irradiaba luz, era tan simple y natural como lo debe haber sido en vida. Con una sonrisa me miro a dormir, habia alguien mas con el otro sacerdote pero no lo vi, el lo miro y se me cerraron los ojos, solo recuerdo mentalmente pedirle fe y ofrecer mi vida a cambio de la fe. El me dijo “para que? si ya la tienes ” t. Desde ese entonces han pasado 33 años y estoy curada, una gente amorosa me pago el pasaje y pude ir a Pietrelcina a agradecer espero volver algún día a ver la nueva iglesia. Desde Buenos Aires Argentina dejo mi testimonio que todo es posible para Dios, y a los pies del altar de Santa Teresita pongo mi acción de gracias por todos. Lluvia de rosas y bendiciones y acción de gracias!!