Padre Pio a chi gli chiedeva di essere accettato da lui come suo figlio spirituale rispondeva: “va bene ti accetto; ma non farmi sfigurare”. Questo significa che la prima ed essenziale condizione per essere figli suoi spirituali è quella di imitare la sua vita santa e praticare le sue virtù. Soltanto chi vive intensamente la vita della grazia divina e testimonia la propria fede con le parole con le opere, cioè soltanto un autentico cristiano può essere un vero figlio spirituale di Padre Pio.
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Un giorno si confessò da Padre Pio un signore, il quale non aveva le dovute disposizioni spirituali per ricevere l’assoluzione sacramentale. Questa, perciò gli fu puntualmente negata dall’attento e intransigente confessore. Dopo la confessione, quel signore chiese a Padre Pio di essere accettato da lui come figlio spirituale. “No” rispose Padre Pio. “Non sei neanche figlio di Dio”. Quando parlava dei suoi figli spirituali il frate del Gargano usava queste parole: “Amo i miei figli spirituali al pari dell’anima mia e più ancora. Li ha generati a Gesù nel dolore e nell’amore. Posso dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò: “Signore, io resto alla porta del paradiso; vi entro quando ho visto entrare l’ultimo dei miei figli”. Qualcuno ha scritto che “alla sua morte padre Pio ha lasciato una famiglia religiosa, la più vasta che un fondatore di ordini religiosi abbia lasciato alla sua morte perché estesa quanto il mondo: in ogni nazione sono presenti i figli di Padre Pio”
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