E’ noto l’amore che Padre Pio aveva per il Bambino Gesù e per la festa di Natale. Ed è nota anche la commozione, che egli provava nell’ascoltare la canzoncina natalizia composta da Sant’Alfonso. Volentieri si univa ai confratelli e ai fedeli per cantarla, a cuore aperto e con voce spiegata.
L’autore è sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il quale ha dato all’Italia il canto popolare in tutta la sua professione. Nella prima strofa il santo afferma che la causa delle pene di Gesù Bambino (la grotta, il freddo, il gelo) è il suo amore. “ah, quanto ti costò – l’avermi amato”. Nella seconda strofa questo tema viene ripetuto: “Giacche ti fece amor – povero ancora”. E poi per tutte le strofe seguenti lo steso tema con toni ed accenti diversi, è ribadito e rappresentato alla meditazione dei fedeli. “Dove amor ti trasportò?… Per amore mio! Tu piangi non per duol – ma per amore – Dopo sì grande amor – si poco amato…! Caro, non pianger più – ch’io t’amo e t’amo”.
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Le ultime due strofe hanno un accenno alla croce, logica conseguenza di un “sì grande amore”, di questo “more immenso”. Il Cantico natalizio di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è entrato nell’animo e nel respiro del popolo italiano, per il quale non c’è Natale senza “Tu scendi dalle stelle”. Lo stesso Giuseppe Verdi, dopo la veglia natalizia 1890, nel palazzo Doria di Genova, riconobbe che senza questa pastorale, Natale non sarebbe sembrato Natale.
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