Nella sua vita, San Pio da Pietrelcina ha pronunziato sempre, l’amaro fiat della rassegnazione.
Scriveva: “Sono sempre rassegnatissimo alla divina volontà per le mortificazioni che di giorno in giorno mi va aumentando.” (Epist. I,184) “Sono sempre disposto a fare la volontà di Dio” (ivi, 226).
“Sono rassegnato a tutto, a tutto mi sento preparato. Faccia di me il Signore come meglio mi aggrada; mi punisca pure, poiché sono uomo che vedo la mia povertà, nella verga della sua indignazioni” Mi continui a minacciare ed a trarmi fra le tenebre; continui pure a poggiare su di me tutti i giorni questa sì pesante mano, innalzi sempre più questo edificio di separazione, circondato di fiele e di fatica; continui pure a chiudermi ogni strada con massi riquadrati, distrugga ogni sentiero, seguiti a disporsi con me come leone nascosto; tenga teso l’arco suo e mi faccia pure bersaglio delle sue saette, che sempre a lui più forte esclamerò con Giobbe: “Etium si occederis me, in te sperabo” (Epist. I,619).
“Pregate e fate pregare per me, che pure mi sento distruggere dal desiderio di non scostarmi di un capello dall’adorabile volontà del mio Dio” (ivi, 657). Io mi vado dibattendo; sospiro, piango, mi lamento, ma tutto è indarno; finché affranta dal dolore e priva di forze, la povera anima si sottopone al Signore dicendo: “Non mea, o dolcissime Iesu, sed tua voluntas fiat.” (ivi, 725).
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Padre Pio ha sperimentato la gioia che deriva dal fare la volontà di Dio, una gioia che gli fece scrivere: “Quanto è bello il sapere vivere sotto le disposizioni del Signore! Quale felicità servire Dio nel deserto senza manna, senza acqua e senza altre consolazioni che essere sotto la sua condotta e di soffrire per Lui!”.
Una delle esportazioni più vibranti che Padre Pio rivolgeva alle sue figlie spirituali era proprio quella di conformarsi alla volontà di Dio. Nelle sue lettere ci sono frasi come queste: “Procurate di star sempre pronta e preparata a fare la divina volontà, la quale è sempre diretta alla gloria di Dio ed al bene delle nostre anime. Oh quanto è dolce il pensiero di fare in tutto il divin volere! Il buon Gesù ve ne faccia esperimentare i bellissimi effetti”. (Epist. II,36).
“In tutti gli eventi della vita riconoscete la divina volontà, adoratela e beneditela. Specie nelle cose più dure per voi, non siate sollecita di essere liberata. Innalzate allora più che mai la vostra mente al divin Padre e ditegli: “la mia vita come la mia morte è nelle vostre mani, fatene di me come meglio vi aggrada”.
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Alla scuola di Gesù di Nazareth e di San Pio da Pietrelcina, impariamo a conoscere la volontà di Dio, ad amarla e far sì che in noi e nella nostra vita si compia. Padre Pio ci ricorda che “Iddio, dopo tanti benefici compartitici, si contenta di un sì tenutissimo dono, qual è la nostra volontà. Offriamogliela con il medesimo divin maestro in quella sublimissima preghiera del Pater noster…Sia fatta la volontà tua come in cielo e così in terra”. Offriamo, sì, questa nostra volontà con il medesimo sentimento con cui il nostro divin Maestro per noi l’offerse al Padre suo. Offriamogliela e sia un’offerta totale e tale ancora sia nella pratica della vita”
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