Il 4 aprile del 1922 San Giovanni Rotondo, Padre Pio scrive ad un suo carissimo amico: Padre Pio a Padre Carlo Naldi. Padre Naldi era un sacerdote della congregazione dei filippini di Firenze, “di nobile famiglia, cappellano di regnanti e di carcerati“, morì nel 1957.
Negli anni venti giunse a San Giovanni Rotondo in compagnia d’un suo amico ebreo quasi cieco “per domandare a Padre Pio il suo intervento presso il Signore per la grazia della guarigione“. Padre Pio gli rispose chiaramente “che il Signore gli avrebbe donato la vista dopo il battesimo“. Infatti il giovane si preparò e dopo aver ricevuto il sacramento “con la vista dell’anima“, ricevette anche “la vista agli occhi“: fu completamente guarito.
Padre Carlo tornò negli anni seguenti più volte, con singolare affetto e venerazione. In uno dei suoi libri scrisse: “Più volte e per lunghi giorni ho vissuto nel piccolo convento di San Giovanni Rotondo presso di lui, con lui, il Padre Pio da Pietrelcina, cappuccino, e gli voglio bene e lo venero“. Padre Carlo era particolarmente conosciuto anche perché le epigrafi sulla tomba dei genitori di Padre Pio furono scritte da lui.
Il 4 aprile Padre Pio gli scrisse riguardo un gruppo di fedeli che Padre Carlo nei giorni precedenti inviò da Padre Pio per dei consigli spirituali: “carissimo Carlino, auguro felicissime le buone feste di pasqua, adorne di ogni eletta grazia. Ho saputo dal padre Ignazio, guardiano, che alcune persone che sono state qui, sono ritornate poco soddisfatte e poco contente; ma, se sapessi quanto poco sono soddisfatto di loro anch’io! E poi si lamentano che Gesù non l’ascolta; ma non le ascolta per non renderle più responsabili e più colpevoli d’ingratitudine“.
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