Le lodi mattutine del sabato santo sono state presiedute da fr. Pasquale Cianci, OFM Cap. responsabile provinciale del servizio di pastorale giovanile-vocazionale
“Il sabato Santo non ci sono riti – ha esordito Fr. pasquale durante la sua riflessione – oggi sulla terra c’è un grande silenzio e una grande solitudine. Ma noi non dobbiamo dobbiamo avere paura di questo silenzio, dobbiamo invece amarlo, viverlo con un atteggiamento di fede e di maturità. Da oggi la morte non è più lo stesso significato ma, significa vita donata, vita offerta. Dobbiamo rimanere stupiti di questo silenzio, anche il silenzio che in questi giorni viviamo nelle nostre case, nelle strade. nelle piazze, questo silenzio che ci disorienta ma, ci basta bussare con il con il cuore alla porta delle famiglie che ci sono accanto per capire che la vita continua”.
Il celebrante ha poi sottolineato il ruolo femminile del sabato santo in rifermento alle donne della Galilea e a Maria. “il sabato santo è fatto della tenacia nel nostre mamm, tenacia che non si ferma. Questo è il giorno più femminile dell’anno perché è il giorno dell’attesa. Solo la donna sa cosa vuol dire attendere, sa che cosa vuol dire portare nel grembo una vita per nove mesi. Solo la donna sa cosa vuol dire vita, prendersene cura e donarla al mondo.Dopo la morte di Gesù le donne della Galilea non si arrendono”
“Le donne sanno – ha continuato Fr. Pasquale – cosa significa dare la vita per i figli. La loro preoccupazione non è trovare una soluzione al problema ma, accompagnare chi ha un problema, non lasciarlo solo. Proprio come stanno facendo in questo momento tanti medici, tanti operatori sanitari, tanta gente che con la carità sta accanto a chi non ha da mangiare anche solo con una telefonata. Chi è madre sa cosa significa che il seme che morendo si dischiude e porta frutto. In questi giorni di isolamento forzato vediamo ancora le donne che sono le protagoniste, queste mamme che in questi giorni preparo pranzi speciali. Anche le loro ricette sono un anticipo di resurrezione. Maria non si è mai data per vinta e ha abitato questo silenzio personalizzandolo e illuminandolo con la sua femminilità e con la sua grazia. Maria è stata l’unica a tenere accesa la lampada della speranza. Con la sua luce di madre ha avuto fede che quel figlio che, in vita aveva nutrito il suo corpo, sarebbe ritornato sano e salvo dalla sua missione salvifica per la forza dello spirito Santo”.
Pubblicato da Convento Santuario Padre Pio su Venerdì 10 aprile 2020