Alle 11.00 del mattino del sabato santo è consuetudine vivere all’interno del convento di santa Maria delle Grazie vivere “l’Ora della Madre”, un momento di preghiera per essere vicini a Maria in questa giornata. La liturgia è stata presieduta da Fr. Nicola Monopoli, OFM Cap. responsabile pastorale giovanile del Santuario
“Ci ritroviamo in modo informale oggi accanto a Maria, accanto al sepolcro – ha detto Fr. Nicola all’inizio della sua riflessione – Ci sentiamo di eredi naturali di Giovanni. Questo ci dà la possibilità di compiere una sorta di pellegrinaggio virtuale quando facciamo visita presso i nostri cimiteri. Tutti noi sappiamo che cosa significa fare questo pellegrinaggio, cosa significa in quel luogo di silenzio ripensare ai sorrisi, alle parole e ai momenti belli passati con la persona amata. Quest’ora della madre possa diventare oggi, l’ora del papà, del figlio, del nipote, della nonna o dell’amico che sperimenta la distanzia dalle persone che abbiamo amato e che ci hanno amato”.
“Siamo qui semplicemente non per piangere, siamo qui per un motivo che solo Cristo poteva dare a noi, cioè il motivo dell’attesa. – ha continuato Fr. Nicola – Siamo in attesa di una appuntamento. Non possiamo solo piangere per la disperazione, non è la vita che il Signore ha pensato per noi. Maria è accanto a quel sepolcro e attende che suo Figlio ritorni”.
Al termine della suo omelia Fr. Nicola ha dato anche un giusto significato alla parola silenzio: “siamo chiamati in qualche modo a vivere il tempo dell’attesa nella maniera più soave, più leggera e questo lo si può fare talvolta proprio con il sorriso e con la gioia, anche nelle situazioni più drammatiche Va benissimo il silenzio, va benissimo la preghiera, la riflessione per tutto quello che stiamo vivendo ma il nostro cuore è chiamato a portare un sorriso a chi vive nella disperazione”