Il 12 maggio 1914 da Pietrelcina Padre Pio scrive a Padre Agostino.
In questa lettera il giovane cappuccino racconta al sua padre spirituale della visita pastorale dell’arcivescovo di Benevento: Mons. Bonazzi. In questa occasione il Vescovo ha cresimato quattrocentocinquanta persone “tra grandi e piccoli”. “Tutti – racconta Padre Pio – siamo stati oltremodo occupati per le confessioni e per l’istruzione ai grandicelli per ben disporli ad accostarsi al sacramento della confermazione”. E’ stata una “cosa commoventissima da strappare le lagrime nel vedere diverse centinaia di persone accostarsi ai sacramenti”.
Padre Pio racconta inoltre di non essersi mai “trovato ad assistere ad una sì santa cerimonia” da quel giorno in venne cresimato. Era il 27 settembre 1899 ed il ministro della cresima fu l’allora arcivescovo di Benevento mons. Donato Maria Dell’Olio: “piangevo di consolazione nel mio cuore a questa sacra cerimonia, perché mi rammentava quel che mi fece sentire il santissimo Spirito Paraclito in quel giorno in cui ricevei il sacramento della cresima, giorno singolarissimo ed indimenticabile per tutta la vita. Quante dolci mozioni mi fece sentire in quel giorno questo Spirito consolatore! Al pensiero di quel giorno mi sento bruciare tutto da una fiamma vivissima che brucia, strugge e non dà pena. Quanto sarei felice di essere consumato al più presto da questa fiamma!“
Padre Pio è molto espressivo, e la sua commozione era pressapoco come la mia che avevo in Collegio a fare la Comunione e Cresima assieme. La Sua è stata Celestiale, la mia è stata solo terrena, ma sempre per me emozionante, avevo mia Madre che è venuta a Genova dove c’era il Collegio, con un Signore che fungeva da Padrino. Al momento della comunione davano anche un sorso di Vino Bianco per meglio inghiottire la Particola. E dietro a me c’era il Mio Padrino Zavagna che ha allungato lui la mano per volere anche lui bere il Vino Bianco. Però non glielo hanno dato, è stata una simpatica azione d’allegria. Poi è Passato a farmi la Cresima ed il Vescovo mi ha unto con l’Olio Sacro facendomi la Croce sulla fronte. Poi mia Madre mi ha messo un Nastrino per proteggere la croce unta di Olio Sacro. e l’ho tenuto su tutto il Giorno. Poi siamo usciti dal Collegio e siamo andati in giro per Genova a passeggiare ed a mangiare, con mio Padrino che gli Piaceva il Vino però dopo un Bicchiere era già brillo. E mia madre lo ha controllato e difatti non ha bevuto all’infuori di acqua. La Nostalgia finale è stata che dopo la festa finita, mia Madre Elena, con Zavagno, dovevano ritornare a casa a Milano, ed il ho pianto talmente tanto, che ancora oggi non ho più lacrime siccome ne ho versate troppo da piccolo. Termino per non annoiare troppo ciao a presto.