Il Santo Uffizio nel 1931, con la disposizione n. prot. 255-19, datata il 23 maggio. stabilì che «Patri Pio a Pietrelcina omnes auferantur facultates ministeriales, excepta tantums. missam celebrandi, sed intra dumtaxat septam monasterii, in sacello privatim, non in ecclesia publica – Padre Pio da Pietrelcina è privato di ogni esercizio di Ministero con l’unica eccezione di celebrare la santa Messa, ma dentro le mura del convento, nella cappella privatamente e non in pubblico».
Il decreto giunse al convento di San Giovanni Rotondo la sera del 9 giugno 1931. Il cappuccino stigmatizzato cominciò a celebrare nella cappellina interna del convento, con il solo inserviente, la mattina dell’ll giugno 1931.
La sera del 9 giugno 1931 giunse al Padre Pio l’ordine di sospensione da ogni ministero sacerdotale, ad eccezione della santa Messa, che egli, però poteva celebrare soltanto nella Cappellina interna del convento, alla presenza del solo inserviente. Padre Pio ne fu scosso, abbattuto; ma accettò la prova con grande rassegnazione ed obbedì con estrema esattezza. Il suo confessore e direttore spirituale Padre Agostino nel suo diario racconta: «Ho potuto assistere alla sua Messa nella Cappellina interna. Chi serve la santa Messa chiude l’uscio di dietro, di modo che nessuno può entrarvi. Così il Padre osserva scrupolosamente l’ordine del Santo Uffizio» (cfr. pag. 98).
Questa prova ebbe termine il 16 luglio 1933.
Il superiore di S. Giovanni Rotondo, padre Raffaele da S. Elia a Pianisi, nelle sue memorie scrive quanto accadde quella sera del 9 giugno. Il guardiano del convento aveva tra le mani il decreto del 13 maggio 1931: «mi feci coraggio, e, dopo vespro, mentre Padre Pio, come al solito, si tratteneva in coro a pregare, lo chiamai nel salottino, ove subito venne, e gli comunicai il decreto del S. Offizio, che gli proibiva di celebrare in pubblico e di ascoltare le confessioni sia dei fedeli, sia dei religiosi. Egli, alzando gli occhi al cielo, disse: «Sia fatta la volontà di Dio!». Poi si coprì gli occhi con le mani, chinò il capo e più non fiatò. Cercai di confortarlo, ma il conforto egli lo trovò solo in Gesù pendente dalla croce, perché poco dopo tornò in coro e vi restò fino alla mezzanotte ed oltre».
Al superiore generale lo stesso padre Raffaele notificò: «Padre Pio… ha ricevuto la comunicazione del S. Offizio, con la massima calma e tranquillità, e da quel giorno non è più sceso in chiesa, ed ha celebrato sempre nella cappellina interna».
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