Il 14 ottobre 1967, Padre Pio rivelò alla nipote Pia Forgione in Pennelli l’anno della sua morte.
Si tratta di una testimonianza è contenuta in un documento conservato nell’Archivio Storico di Padre Pio. La dichiarazione scritta dalla nipote di Padre Pio, venne consegnata al dottor Domenico Giuliani, notaio in San Giovanni Rotondo, “con preghiera di custodire il presente plico, e consegnarlo al Superiore del Convento dei Padri Cappuccini di S. Giovanni Rotondo, dopo la morte di Padre Pio, salvo altra mia volontà contraria”.
Ecco il documento che ha la garanzia di un notaio e il crisma della legalità.
“S. Giovanni Rotondo, 20 – 10 – 1967. Dichiaro che giorni fa, e precisamente il 14 ottobre 1967, ebbi, con il permesso del Superiore, un colloquio privato con mio zio Padre Pio, nella saletta di S. Francesco nel Convento dei Padri Cappuccini di S. Giovanni Rotondo, alle 15 e 30 circa. Ero con mio zio da sola e, dopo avergli esposto alcuni problemi relativi alla mia famiglia, egli mi disse testualmente:
‘Fra due anni che io non ci sarò più’; a questo punto interruppi, dicendo: ‘Perché dove andrete?’ e lui con sicurezza e con tanta fermezza soggiunse: ‘Fra due anni che io non ci sarò più, perché sarò morto, tante cose cambieranno’. In fede. – Pia Forgione Pennelli”.
Il notaio Giuliani prese in custodia il plico il 13 dicembre 1967 e lo custodì, sigillato e legalmente autenticato, fino alla morte del venerato Padre Pio (23 settembre 1968).
Dopo la morte del cappuccino stigmatizzato, fedele alla consegna, il notaio lo affidò nelle mani del Superiore del Convento dei frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo, il quale, ad perpetuam rei memoriam, lo conservò in Archivio.
Ci sembra inutile sottolineare che dal documento, fornito di ogni garanzia legale, risulta con certezza che già dal mese di ottobre del 1967, e cioè quasi un anno prima della sua morte, Padre Pio era convinto che la sua vita non si sarebbe prolungata per altri due anni.
Gli eventi gli hanno dato ragione.
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