Scroll Top

Un’indagine su Padre Pio da Pietrelcina

Era il 25 ottobre 1921. Il cardinale Silj a San Giovanni Rotondo

cugino del cardinal Gasparri, fu a San Giovanni Rotondo in visita a Padre Pio il 25 ottobre 1921. Sul registro dei visitatori: “Ho con molta soddisfazione spirituale visitato il reverendo Padre Pio nel conventodi San Giovanni Rotondo. Raccomando alle sue orazioni tutte le mie intenzioni espostegli a voce, e ringrazio il molto reverendo padre guardiano della cortese ospitalità riservata a me e al mio compagno di viaggio, mons. Giuseppe De Angelis”.

La contessa Virginia Silj, cognata del cardinale, raccontò che la visita avvenne per ordine del papa Benedetto XV “per vedere, inquisire, e osservare , e poi riferire a lui quanto riguardava il movimento intorno a Padre Pio e all’operato dei cappuccini in S. Maria delle Grazie”

La stessa contessa rivelò un altro episodio che riguardava il cognato cardinale. Infatti Silj fu protagonista di quanto accadde qualche anno dopo nello studio di Papa Pio XI, quando il pontefice discutendo con alcuni cardinali sull’argomento della sospensione “a divinis” di Padre Pio, vide entrare un frate cappuccino, che si avvicinò al Papa, gli baciò il piede e disse: “Santità, per il bene della Chiesa non permettete questo.” Quindi, chiesta la benedizione e baciando nuovamente il piede, uscì.

Alcuni prelati si recarono alla porta per chiedere alle guardie il motivo per cui avessero fatto entrare il frate; ma si sentirono rispondere che nessuno si era avvicinato e tantomeno era entrato nello studio del pontefice. Il Papa interruppe la riunione e incaricò Silj, di cui conosceva l’ammirazione per Padre Pio, di indagare a San Giovanni Rotondo se il cappuccino si fosse allontanato dal convento quel giorno.

Silj, ricevette la conferma dal Padre Guardiano (al quale però non rivelò il motivo della richiesta), che Padre Pio, in quella data e ora, stava in coro a pregare. A seguito di questo fatto il Papa dopo aver esclamato “qui’ c’è il dito di Dio, ordinò l’archiviazione della pratica. 

Leave a comment