Il 21 ottobre 1912 Padre Pio dalla sua Pietrelcina scrisse a padre Benedetto da San Marco in Lamis una lettera con cui si disponeva che la corrispondenza sua col padre Agostino doveva essere passata a Padre Benedetto.
“Sono stato sempre nemico della doppiezza ed ora mi si accusa che per i scusarmi ho ricorso alla menzogna, solo perché dico la verità di essere quasi nella impossibilità a scrivere. Non fu mia intenzione, padre mio, di disubbidirvi nell’aver fatto trascorrere tanto tempo senza scrivervi (non gli scriveva da maggio ndr).
A me mi si ordina il riposo completo della vista, e se ho tenuto una corrispondenza letteraria è stato solamente ed unicamente col padre lettore Agostino; e ciò l’ho fatto perché in tali momenti non ho potuto reggere sotto il peso schiacciante delle fosche ombre, che aggravano l’anima mia. Se conosceste il mio martirio, babbo mio, trovereste giustissima la mia asserzione. Il padre lettore fu sempre il mio direttore ordinario e nessun uomo come lui conosce si a fondo il mio interno; a lui son ricorso si frequente aprendogli tutte le piaghe dell’anima mia senza ritegno e senza timore alcuno, ciò che non è stato possibile di fare con altri; e né mi è possibile di farlo. Prego a non chiedermene il perché.
Se il mio stato muove in voi l’interesse e la compassione, vi prego di accordarmi un favore nei limiti sempre di una possibile indulgenza, che è la figlia della stessa giustizia, cioè di farvi rimettere tutte le corrispondenze che invio al padre lettore; coll’obbligo di tutto tener segreto, essendo questo il comando di Gesù”.
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Sarà fatto, buona serata e poi a seguire una santa notte nella pace del Signore ❤️