Il 13 novembre 1917 da San Giovanni Rotondo Padre Pio scrive al suo provinciale Padre Benedetto e racconta quanto sia stata dura la prova del rientro in convento dopo alcuni mesi trascorsi a Napoli per il servizio militare.
Qualche giorno prima era stato inviato in licenza per quattro mesi. Il cappuccino era tornato da Pietrelcina: “domenica presi il primo treno a Pietrelcina partendo alla volta di Foggia. Qui presi subito il treno per Lucera per venire da voi. A Lucera fui sfortunato: non vi erano posti nell’automobile. Era al completo e quello che più mi mortificò, fu che nemmeno all’indomani avrei trovato il posto. Non mi sentivo proprio, avevo la febbre. Mi decisi a prendere l’ultimo treno per Foggia e così ieri fui astretto da necessità a fare qui (San Giovanni Rotondo) ritorno. Non potevo più procrastinare, perché innanzi a che partissi da Napoli, quei signori dell’ospedale mi fecero sottoscrivere una dichiarazione colla quale venivo astretto che nel periodo d’otto giorni, a datare dal giorno della licenza, che portava la data del 6, dovevo essere già a destinazione per fare apporre la firma alla licenza da questi reali carabinieri, consegnando a questi la casacca militare, con la pena di 50 lire d’addebito”.
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