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Padre Pio: “Gesù non mi da risposta”

Padre Pio scrive a Padre Agostino. Era 26 novembre 1913

Nel 1913 Padre Pio era a Pietrelina. Una strana malattia lo costringeva a stare nella sua terra natale. Il 26 novembre 1913 scrive al suo padre lettore: padre Agostino da San Marco in Lamis. 

Ho raccomandato a Gesù l’affare di quelle due anime di Foggia, ma Gesù ha creduto bene di non darmi risposta alcuna, e né ho da sperarla in avvenire, avendomelo suggerito Gesù con un mezzo sorriso in bocca. Non so adesso cosa fare più. Ma sebbene non ho da aspettarmi risposta alcuna, pure non mi sento astretto da nessun obbligo che m’impedisce di raccomandare quest’affare al Signore, acciocché tutto si svolga secondo la maggior gloria di Dio e salute di dette anime.

Questa preghiera non solo non posso cessare di farla, ma non debbo, avendomelo Gesù stesso suggerito. Raccomandate però a dette anime la calma, la tranquillità, la illimitata fiducia nel celeste Padre, poiché tutto succederà per il meglio delle loro anime. Non si preoccupino affatto per questo affare, perché lo spirito viene sempre a scapitarci; la preoccupazione a secondo della maggiore o minor sua intrusità va scemando la carità nei cuori e la fiducia in Dio. Questo non deve sembrare piccola cosa, poiché tutto questo impedisce allo Spirito Santo di poter agire liberamente nei cuori“.

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