La Santa Messa della notte del 22 settembre 2022 è stata presieduta da fr. José Ángel Torres Rivera, OFM Cap.Vicario Generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini che durante l’omelia ha portato il saluto del ministro generale, fr. Roberto Genuin.
Fra Josè Angel ha cominciato la riflessione con una serie di interrogativi: “Ci sono tante domande che le persone si pongono costantemente per capire cosa c’è nella vita, come pensare a questi momenti e come applicare il senso di questa festività alla propria esistenza: Perché questa notte è diversa dalle altre? Perché questa vigilia? Perché la Messa a quest’ora?”. “Proprio a quest’ora, – ha continuato il vicario generale – il 23 settembre del 1968, egli terminava la sua missione sulla terra e partiva in pace per il Cielo. La sua santa morte ha riempito di senso questo preciso momento e ci fa radunare qui per rivivere la grazia di quell’istante in cui il Cielo si è aperto.
Ci sono tanti che ricorrono a Padre Pio per essere liberati dalla croce. “Ma, in verità, quando davvero si avvicinano a lui e lo conosco un po’ più profondamente, lo vedono portare le stigmate di Cristo con amore e pazienza; scoprono che è stato molto perseguitato ingiustamente e che non si è mai ribellato; lo contemplano con una salute fragile, ma profondamente interessato nel sollevare i dolori degli altri e, allora, comprendono qual è il dono più grande che Padre Pio può concederci: far arrivare anche noi alla sapienza della croce, aiutarci ad abbracciare la nostra croce, senza perdere mai la gioia, la speranza e la pace”.
“Padre Pio è davvero il Cireneo di tanti: ci accompagna, ci solleva, ci aiuta a comprendere che, con Cristo, il giogo si fa dolce e il peso diventa leggero”. Il vicario Generale ha poi spiegato che Padre Pio: “Ha vissuto tutta la sua vita «crocifisso per il mondo», e non soltanto perché ha portato le sacre stigmate per più di 50 anni, ma molto più perché, con un atteggiamento che si rivelò nella sua umiltà, nella sua obbedienza, nel suo servizio, ha insegnato, con l’esempio, che chi non abbraccia la propria croce di ogni giorno e segue Cristo non è degno del suo regno”.
Padre Pio è senz’altro “un grande intercessore e ci ottiene tante grazie dal Cielo, ma certamente quello che ci sconvolge di più è il suo sguardo penetrante che, con una dolcezza straordinaria, ma allo stesso tempo con una forza audace, ci domanda: «Hai già abbracciato la tua croce?». Lui insiste con ognuno di noi, dicendoci: «Coraggio, sono qui con te, abbracciala» e continua: «Certamente posso anche intercedere perché il Signore realizzi qualche miracolo nella tua vita, qualche guarigione, qualche cambiamento… ma non ti lascerà senza croce!»”.
RIPRODUZIONE RISERVATA