Emanuele Brunatto nacque a Torino il 9 settembre 1892.
La conversione di Emanuele Brunatto
Emanele Brunatto era un attore, cantante, impresario di moda. Gli piaceva viaggiare è passò da una città all’altra in Italia e all’estero tuffandosi così nella vita mondana. Nel 1919 dal quotidiano “Il mattino di Napoli” apprense che sul Gargano viveva un frate cappuccino stigmatizzato: Padre Pio da Pietrelcina. Decise bruscamente di partire per San Giovanni Rotondo. Quando giunse nella chiesetta di Santa Maria delle Grazie, Padre Pio, avendolo notato, lo fulminò con uno sguardo come se avesse visto il diavolo in persona. Brunatto, definendosi il “pubblicano” nelle sue memorie, perché consapevole di aver peccato molto nella sua vita precedente, fece dinanzi al frate cappuccino pentito l’accusa dei peccati. La sua vita fatta di eccessi, inganni e condanne, mutò improvvisamente fin dal primo sguardo con Padre Pio. Mentre stava ricevendo l’assoluzione, avvertì un profumo intenso di rose e violette. Padre Pio lo accettò come figlio spirituale.
Emanuele Brunatto visse nel convento di San Giovanni Rotondo per 5 anni
Iniziò così, in confessione, l’intenso rapporto di padre-figlio spirituale che li vide ancor più uniti quando, a causa di una forte bronchite, Padre Pio lo invitò a trasferirsi in convento per alcune settimane, nella cella accanto alla sua, la numero 6 per poter usufruire delle cure necessarie. I superiori cappuccini gli chiedono di occuparsi della formazione umanistica dei ragazzi del Collegio serafico, offrendogli ospitalità in convento, e lì vi rimane per altri 3 anni. Difatti visse nel convento di San Giovanni Rotondo dal 1920 al 1925.
Emanuele Brunatto difensore di Padre Pio
Durante le persecuzioni dell’innocente Padre Pio, Brunatto si adoperò instancabilmente per garantire a Padre Pio piena libertà di esercizio del suo ministero. Raccolse documenti di denuncia che rivelarono segreti nascosti di alcune figure all’epoca ostili a Padre Pio. Su questo punto si può consultare la lunga documentazione presente sul sito ufficiale www.ebpio.com
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Emanuele Brunatto incontra i genitori di Padre Pio a Pietrelcina
Nella seconda metà del 1925 si trasferì a Pietrelcina dove collaborò attivamente per la costruzione del convento dei frati cappuccini. Ospitato dai genitori di Padre Pio, con i quali strinse un forte legame filiale, occupò per lunghi anni la stanza in Vico Storto Valle, dove Padre Pio studiava da bambino, continuando la battaglia in sua difesa.
Emanuele Brunatto il primo biografo di Padre Pio
Fu l’autore della prima biografia di Padre Pio. Il libro dedicato al cappuccino stigmatizzato aveva il titolo “Padre Pio da Pietrelcina“. Venne pubblicato da Berlutti editore, il 20 aprile 1926. Tre giorni dopo venne messo “all’indice dei libri proibiti” dal Sant’Uffizio. Scritto da Emanuele Brunatto sotto lo pseudonimo di Giuseppe De Rossi, il testo era composto da 144 pagine ed aveva un costo di sette lire. Emanule aveva rinunciato agli utili di questa pubblicazione a favore di opere di beneficenza.
Emanuele Brunatto aiuta gli ebrei durante il periodo nazista
Negli anni successivi viaggiò per lavoro, tra Italia e Francia spendendo tutto sé stesso nella protezione dei deboli e perseguitati dal regime nazista. Non rimane insensibile di fronte alle sofferenze che la seconda guerra mondiale inflisse a migliaia di esseri umani nella Parigi occupata dai tedeschi. Gli ebrei trovarono in Emanuele un aiuto ed un sostegno.
Tornava spesso a San Giovanni Rotondo, terrà a lui cara nella quale aveva visto la sua vita cambiare e contribuì generosamente a sostenere la costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza.
Improvvisamente morì a Roma, il 10 febbraio 1965.
Emanuele Brunatto oggi riposa a San Giovanni Rotondo
55 anni dopo la sua morte, Emanuele Brunatto, figlio spirituale di Padre Pio, è tornato definitivamente a San Giovanni Rotondo. In occasione del centenario del suo incontro con Padre Pio, il corpo di Brunatto il 26 settembre 2020 è stato sepolto nel cimitero di San Giovanni Rotondo di fronte la vecchia cappella dei Frati Cappuccini dove riposano anche i genitori di Padre Pio. Sulla tomba, il versetto del vangelo di Giovanni, “La verità vi farà liberi”, rispecchia il suo cammino di conversione.
Nel libro “Padre Pio. Storia d’una vittima” gli autori Francobaldo Chiocci e Luciano Cirri così scrissero di lui:
“Gli uomini come Brunatto sono sempre pochi, odiati e segnati a dito, da chi sogna un mondo di schiavi rassegnati, di docilissimi ed eterni sconfitti. Ma la loro razza ha un grande pregio: non si estingue mai. C’è sempre un Brunatto, in ogni storia di persecuzione: e calunniato, oltraggiato, temuto e maledetto, egli resiste e sopravvive. Non finiscono mai gli uomini così, ed è forse per questo che non finisce mai la verità”.
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Belíssima storia questa de Emanuele Brunatto! Conosceva Gilberto de Rossi ma non sapeva che si chiamava veramente Emanuele Brunatto!
Sono cattolico e credente ,sono stato diversi anni fa’ a S.Giovanni Rotondo a visitare e visitare S.Pio e’ stato bello
Sono stata tre volte a S.Giovanni Rotondo, l’ ultima volta nel 2018 per fare una visita in ospedale…… sono ancora malata….. speriamo che riescono a curarmi prima di farmi morire…