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Cinquanta anni fa moriva Padre Raffaele D’Addario da Sant’Elia a Pianisi: amico e confessore di Padre Pio

Padre Raffaele D'Addario da Sant'elia a Pianisi 2

 


Introduzione

Cinquant’anni fa, il 29 ottobre 1974, moriva Padre Raffaele D’Addario da Sant’Elia a Pianisi, amico e confessore di Padre Pio da Pietrelcina.

Al secolo Daniele D’Addario, Padre Raffaele è stata una figura che ha lasciato un’impronta indelebile non solo nel convento di San Giovanni Rotondo, ma soprattutto nella vita di Padre Pio. Sebbene il suo ruolo possa sembrare meno appariscente rispetto a quello di altri confratelli come i Padri Benedetto e Agostino, la sua influenza e la sua vicinanza a Padre Pio come amico, confessore e compagno di preghiera e sofferenza non è da considerare di minor rilievo.

In questo articolo approfondiremo la vita di Padre Raffaele, il suo rapporto con Padre Pio e il ruolo determinante che ha svolto nella vita di uno dei santi più amati del XX secolo.


Chi Era Padre Raffaele d’addario da Sant’Elia a Pianisi?

Padre Raffaele nacque il 19 agosto 1890 a Sant’Elia a Pianisi, un piccolo borgo del Molise, da Teodoro D’Addario ed Elisabetta Colavita. La conoscenza del Venerabile padre Raffaele Petruccelli da S. Elia a Pianisi dovette impressionarlo tanto da invogliarlo ad entrare nell’Ordine dei Cappuccini e vestire l’abito di San Francesco il 9 novembre 1905, due anni dopo Francesco Forgione, il futuro Padre Pio. Daniele lo incontrò per la prima volta il 23 gennaio 1904 a Sant’Elia quando era un aspirante cappuccino.

Il Percorso Religioso e il Servizio Militare

Cambiò nome in Fra Raffaele ed emise i voti temporanei il 29 novembre 1905. Il percorso di studio fu interrotto dal servizio militare, che lo chiamò per ben due volte: la prima nell’ottobre del 1910 e la seconda nel maggio del 1915, quando prestò servizio come caporale di Sanità. Dopo il primo congedo, a 24 anni, l’11 giugno 1914 fece la professione perpetua. Nonostante le difficoltà e l’interruzione del suo cammino religioso, riuscì a mantenere la sua vocazione. Tornò in provincia nel 1919, congedato definitivamente, e proseguì il suo percorso come frate, circondato da confratelli e amici, incluso Padre Pio.

L’Esperienza della Visione Miracolosa

Tra le esperienze spirituali che legano Padre Raffaele a Padre Pio, una delle più straordinarie è quella avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1919. Padre Raffaele racconta di aver visto una luce intensa provenire dal corridoio del convento, mentre Padre Pio, raggiante e con Gesù Bambino tra le braccia, avanzava recitando preghiere. Questo evento straordinario accadde proprio nel primo anniversario delle stimmate di Padre Pio e rappresentò per Padre Raffaele un segno evidente della santità del confratello.

Il Ruolo di Padre Raffaele nel Convento di San Giovanni Rotondo

Dopo l’ordinazione sacerdotale a Montefusco l’8 settembre 1922, Padre Raffaele venne inviato dai superiori a San Giovanni Rotondo nel 1926, dove, nel corso degli anni, fino al 1961, ricoprì numerosi incarichi: fu confessore e direttore dei fratini, vicario, economo, guardiano per 13 anni, delegato del Terz’Ordine Francescano. Nonostante fosse un uomo di poche parole, la sua forza d’animo e la determinazione lo resero una figura di riferimento per la comunità cappuccina. Era noto per il suo carattere deciso, essenziale per gestire la folla di pellegrini che arrivava in convento, desiderosa di incontrare Padre Pio.

Padre Raffaele: Confessore di Padre Pio

Uno degli aspetti più significativi del rapporto tra i due fu l’incarico di confessore di Padre Pio dopo la morte di Padre Agostino. Dal 1961 fino alla morte di Padre Pio nel 1968, Padre Raffaele fu l’unico a raccogliere le confessioni del santo. Ogni settimana saliva a San Giovanni Rotondo per confessarlo.

La Comunicazione delle Prove e la Forza Spirituale

Padre Raffaele si trovò spesso a dover sostenere Padre Pio nei momenti più difficili. Nel 1931, fu lui a comunicargli la notizia del decreto del Sant’Ufficio, che gli vietava di celebrare la Santa Messa in pubblico e di ascoltare le confessioni. Questo evento segnò una grande prova per Padre Pio, ma anche per Padre Raffaele, che lo accompagnò nel dolore, sostenendolo e confidandogli le sue ansie. Fu l’inizio della segregazione di Padre Pio che durò 2 anni.

Il Diario di Padre Raffaele

Il diario, ancora inedito, di Padre Raffaele è un documento unico e prezioso che ci offre uno sguardo intimo sulla vita di Padre Pio e sulle esperienze che hanno segnato il convento di San Giovanni Rotondo dal 1943 al 1955. Padre Raffaele ha lasciato anche 5 quaderni: “Brevi cenni riguardanti la vita di Padre Pio e la mia lunga dimora con lui”. In esso sono riportati gli incontri, le preoccupazioni, le sfide e i momenti di intensa spiritualità che Padre Raffaele ha vissuto al fianco del confratello stigmatizzato.

L’Interrogatorio Sulle Stimmate di padre pio

Per ordine delle autorità ecclesiastiche, Padre Raffaele dovette interrogare Padre Pio sull’origine delle sue stimmate, una prova dolorosa per entrambi, ma condotta con grande rispetto e obbedienza. Padre Raffaele interrogò per tre volte il suo confratello:

  • 29 marzo 1966
  • 31 maggio 1966
  • 20 marzo 1967

Questo evidenzia la delicatezza e la profondità del rapporto tra i due frati, fatto di sincerità e fiducia reciproca, pur nel rispetto dei doveri imposti dalla Chiesa.

L’Allontanamento e gli Ultimi Anni

Nel 1961, Padre Raffaele venne trasferito a Larino, una decisione dolorosa che segnò la fine di un’epoca di intensa comunione spirituale tra lui e Padre Pio. Tuttavia, continuò a svolgere il suo ministero con dedizione, ricoprendo incarichi importanti come guardiano e superiore in vari conventi. Nonostante la lontananza, il legame con Padre Pio non si spezzò mai, e continuò ad essere un testimone silenzioso della santità del confratello anche con la sola confessione settimanale.

La Morte di Padre Raffaele

Padre Raffaele D’Addario si spense cinquant’anni fa, il 29 ottobre 1974, a 84 anni, presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, lo stesso ospedale fondato da Padre Pio.

Eredità Spirituale di Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi

Oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, ricordiamo Padre Raffaele come una figura fondamentale nella vita di Padre Pio. La sua dedizione, il suo coraggio e la sua lealtà rimangono un esempio di fedeltà e amore fraterno. La sua vita rappresenta una testimonianza preziosa della santità di Padre Pio, della quale fu non solo un testimone, ma anche un custode devoto.

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Domande Frequenti

Chi era Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi? Padre Raffaele, nato Daniele D’Addario, era un frate cappuccino e amico intimo di Padre Pio, con cui condivise trentacinque anni di vita religiosa e spiritualità.

Qual era il ruolo di Padre Raffaele nella vita di Padre Pio? Padre Raffaele fu confessore, consigliere e amico di Padre Pio, accompagnandolo nei momenti difficili e sostenendolo nelle sue prove spirituali.

Come visse Padre Raffaele la proibizione imposta a Padre Pio nel 1931? Fu lui a comunicare a Padre Pio il decreto del Sant’Ufficio, un evento che affrontò con grande rispetto e sensibilità, sostenendo il confratello durante questa dura prova.

Qual è l’importanza del diario di Padre Raffaele? Il diario documenta la vita e le esperienze vissute accanto a Padre Pio, offrendo uno spaccato unico sulla spiritualità del santo cappuccino.

Quando è morto Padre Raffaele e dove? Padre Raffaele è morto il 29 ottobre 1974 presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.

Qual è l’eredità spirituale di Padre Raffaele? Padre Raffaele ha lasciato un’eredità di fede e di amicizia fraterna, rappresentando una figura di lealtà e sostegno per Padre Pio e la comunità dei frati cappuccini.

 

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