La celebrazione della passione e morte di nostro Signore quest’anno è stata presieduta da fr. Maurizio Placentino, OFM Cap. ministro provinciale della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio. Anche questa liturgia è stata seguita attraverso gli schermi di Padre Pio TV e attraverso le pagine social del convento Sanitario Padre Pio.
Una quaresima e una settimana santa quella di quest’anno, che hanno assunto toni che mai avremmo potuto prevedere, “queste tinte fosche si protrarranno anche nel tempo pasquale – ha esordito Fr. Maurizio durante la sua riflessione – Quest’anno sembra che il colore liturgico violaceo non lascerà facilmente il posto alla luminosità dei paramenti pasquali, che indosseremo per celebrare la risurrezione di Cristo”
“La Pasqua è un passaggio, un andare oltre, un incamminarsi in un futuro migliore del presente. Oggi ricordiamo e riviviamo il sacrificio e il momento in cui Cristo è stato immolato. In questo periodo che stiamo vivendo così particolare, così strano, siamo come i lebbrosi dei tempi passati, stiamo scoprendo anche noi l’importanza della distanza che ci protegge. Il Signore Gesù nel suo incontrare i lebbrosi ribalta quella distanza, Dio si avvicina e si fa contagiare, tocca l’umanità ferita, emarginata e povera, lo fa fino alla morte. Oggi davanti al Signore Crocifisso che è morto per noi siamo chiamati a contemplare le sue piaghe, che ci guariscono. Proprio mentre siamo tenuti a rispettare la distanza che può salvare noi e gli altri da contagio, siamo anche chiamati a riempire il vuoto della distanza, come luogo in cui si esprime in pieno la nostra umanità. L’umanità l’abbiamo vista nel personale sanitario, nei sacerdoti, nei religiosi e in tutti gli operatori che in quello spazio di distanza hanno messo la loro vita per tendere la mano, per curare e per accompagnare”
Dinanzi a queste testimonianze d’amore, non dobbiamo fermarci solo all’ammirazione ma, avere un pensiero di gratitudine di fronte a questi eroi della carità. Anche tutti noi, siamo chiamati alla perfezione della vita cristiana, che passa per la via del calvario.
“Oggi – ha concluso il ministro provinciale – vogliamo attingere da Gesù la forza, la fiducia e il coraggio per essere capaci di dare anche noi la nostra vita per portare salvezza al mondo”.