Il giorno dopo la nascita di Padre Pio, il 26 maggio 1887 alle 6:00 di mattino, nella rustica chiesetta di Sant’Anna fu battezzato con il nome di Francesco. Fu mamma Peppa a scegliere questo nome per devozione a San Francesco d’Assisi: la prima delle tante coincidenze che costellano l’esistenza terrena di Padre Pio, il quale avrebbe scelto di entrare proprio in un ordine francescano, quello dei cappuccini.
Nella stessa mattinata alle 9.00 il contadino Orazio Forgione saliva gli scalini della casa comunale, per dichiarare all’assessore Sagliocca Gaetano – facente funzione di sindaco ufficiale dello stato civile di Pietrelcina – che alle 5 pomeridiane del giorno precedente nella sua casa posta in vico storto Valle numero 27, da Di Nunzio Maria Giuseppa, sua moglie di anni 28 era nato un bambino di sesso mascolino e che portava di fresco il nome di Francesco, dato gli dall’economo curato Nicola Antonio Orlando della chiesa sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli.
All’atto comunale erano presenti, come testimoni, il calzolaio Pennisi Luciano di Giuseppe e il possidente Orlando Antonio fu Michele.
Ascoltatene la lettura, lo firmarono soltanto l’ufficiale dello stato civile ed i testimoni “avendo il dichiarante asserito di essere analfabeta”. Non era la prima e neppure l’ultima, che il contadino Orazio dovette affermare, con un pizzico di rammarico e di rossore di essere analfabeta: era già al mondo Michele e poi vennero tre figli (morti appena nati), poi Felicita, Pellegrina, Graziella l’ultimogenita diventata successivamente suora Pia dell’Addolorata
Nomi tutti che, assieme a quelli dei genitori Orazio e Maria Giuseppa, non avrebbero oltrepassata la ristretta cerchia familiare e, se non fosse comparso al mondo Francesco.
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