Il 22 luglio 2023 nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, Fra Aldo Broccato, vicario della provincia religiosa dei frati minori cappuccini “Sant’Angelo e Padre Pio” ha presieduto le esequie di Fra Eugenio De Grolamo da Serracapriola scomparso il 21 luglio.
“Nel cuore di quest’estate assolata e torrida, il nostro confratello, sacerdote fr. Eugenio De Girolamo è tornato alla casa del Padre, chiudendo così la sua intensa giornata terrena, per iniziare a vivere quella celeste.” Con queste parole Padre Aldo ha cominciato la l’omelia.
Padre Eugenio, al secolo Fortunato De Girolamo, è nato a Serracapriola il 24 maggio del 1935. Ha vestito l’abito francescano il 14 settembre del 1953 e ha professato solennemente i voti il 24 novembre del 1957. Ordinato presbitero il 4 settembre del 1960, ha svolto diverse mansioni in vari conventi: Campobasso, Foggia, Pietrelcina, Isernia per approdare, nel 1967, a Foggia Immacolata ed “iniziare un lungo e fecondo ministero a servizio delle Missio ad gentes, attraverso il Segretariato per le Missioni Estere che i superiori gli avevano affidato“. In effetti, due anni prima, erano partiti i primi 4 frati nel Ciad, con la benedizione di San Pio, per iniziare l’esperienza missionaria in quel paese, precisamente nelle 4 stazioni a noi affidate: Baibokoum, Goré, Bam e Bebedja.
“Fr. Eugenio, iniziò quindi subito ad essere il punto di riferimento per questa opera missionaria della nostra Provincia e il collaboratore instancabile, qui in Italia, dei missionari che lì operavano in prima linea – ha sottolineato il vicario provinciale. “Con il suo carattere amabile, disponibile e generoso, riuscì subito a stabilire una sintonia fraterna e feconda che in pochi anni portò allo sviluppo della nostra missione e della nostra opera di evangelizzazione in terra d’Africa”. Il suo lavoro si svolgeva su due fronti: qui in Italia e nel Ciad. In Italia fr. Eugenio girava nei nostri conventi per organizzare le giornate missionarie, animare le nostre fraternità, sensibilizzare i laici verso l’opera di evangelizzazione, raccogliere fondi per sostenere le opere dei missionari a livello sanitario, sociale e di promozione umana. “Chi non ricorda – ha continuato Padre Aldo – le varie iniziative che metteva in atto con i gruppi missionari dei vari conventi? Mercatini, mostre missionarie, raccolta d’indumenti e beni di prima necessità che venivano spediti presso le popolazioni della missione. Chi non ricorda il suo ufficio a Foggia-Immacolata con la mostra missionaria, dove tanti si recavano per portare qualcosa, ma anche per trovare il sacerdote, la guida spirituale, il frate confessore?”.
L’opera di Padre Eugenio negli anni ha creato una rete di collaboratori e benefattori che sono diventati come una grande famiglia che Fr. Eugenio formava, guidava spiritualmente e sensibilizzava all’annunzio del vangelo tramite la corrispondenza, il contatto personale, la rivista “Vita Missionaria”, da lui fondata, e le visite che periodicamente faceva ai nostri benefattori. Il lavoro in Italia trovava poi riscontro in Ciad dove ogni anno Fr. Eugenio si recava per portare il frutto del suo lavoro in Italia, il materiale raccolto per le opere dei missionari, l’affetto e il sostegno della Provincia, il pensiero e le preghiere dei tanti che tramite lui collaboravano e, ancora oggi, collaborano con la nostra missione. “Con i missionari ha sempre vissuto un rapporto fraterno e cordiale. Pur nella difficoltà del clima e dell’ambiente africano, sempre col sorriso, fr. Eugenio ha saputo inserirsi e adattarsi a tutte le situazioni facili o impegnative, a volte ironizzando o sdrammatizzando, se ce n’era bisogno, guadagnandosi così l’affettuoso appellativo di zio (zizi)”.
“Durante la guerra civile – ha ricordato Padre Aldo – non ha fatto mancare il suo sostegno e la sua presenza, diventando testimone di quei momenti drammatici, soprattutto in occasione della morte di P. Pietro Tartaglia, l’allora Ministro Provinciale che lui aveva accompagnato, per la celebrazione del Capitolo”. Oggi in Ciad e Centrafrica sussiste una diocesi e una Custodia generale dell’Ordine dei frati minori cappuccini. Questi frutti evangelici – ormai consolidati – “sono anche il risultato del servizio che Fr. Eugenio ha svolto per l’opera di evangelizzazione e per il quale la Provincia e i missionari non possono che esprimere profonda riconoscenza e gratitudine”.
Poi un ricordo personale:
“Permettetemi di ricordarlo anche personalmente, quando, instancabile, mi coinvolgeva tra Vieste, San Menaio e San Giovanni Rotondo, ad allestire le mostre missionarie estive, trasmettendomi con naturalezza la sua stessa passione e zelo missionario. Proprio lui mi accompagnò poi a Roma a prendere l’aereo che per la prima volta mi avrebbe portato nel Ciad”.
Padre Eugenio per un breve periodo è stato anche rettore del Santuario di San Giovanni Rotondo, offrendo il suo servizio all’opera di Padre Pio da Pietrelcina. Dopo il 2010, quando i superiori lo hanno sollevato, suo malgrado, da questo incarico, fr. Eugenio ha continuato a svolgere diverse attività come Guardiano del Convento dell’Immacolata e vicario parrocchiale di Sant’Anna a Foggia fino al 2018, quando, la difficoltà nella deambulazione, lo ha obbligato a ritirarsi nella nostra infermeria per essere accudito e curato. In Infermeria ha vissuto questi ultimi anni, superando anche la pandemia, accanto a Padre Pio, punto di riferimento del suo ministero che ha svolto con passione per più di quarant’anni.
In conclusione fra Aldo si è poi rivolto al suo confratello:
“Riposa in pace fratello Eugenio. La Vergine delle Grazie, san Pio e tutti nostri santi ti conducano in paradiso. Servitore instancabile e fedele del Regno, prendi parte alla gioia del tuo Signore!”
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