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Il noviziato di Padre Pio da Pietrelcina

Silenzio perpetuo, totale distacco dalle cose e dagli affetti terreni

Dal 3 gennaio 1903 al 25 gennaio 1904 fra Pio da Pietrelcina ha dimorato nel convento dei frati cappuccini di Morcone, in provincia di Benevento, per l’anno di Noviziato dove oltre alla disciplina, c’era il silenzio perpetuo, il totale distacco dalle cose e dagli affetti terreni. Ogni minima infrazione alla Regola veniva severamente punita.

“Se uno rompeva il silenzio nei tempi proibiti, doveva stendersi sul pavimento con le braccia distese a forma di croce, e recitare cinque Pater Noster e cinque Ave Maria” raccontava Padre Pio ai suoi figli spirituali. Nel convento non c’era riscaldamento, e d’inverno c’era freddo intenso. Il maestro dei novizi poteva dare un breve permesso di riscaldarsi al fuoco comune, un locale con camino sempre acceso. Numerosi erano i digiuni imposti dalla Regola. Si digiunava tutti i venerdi’ dell’anno, il digiuno in onore della Madonna dal 30 giugno al 15 agosto, il digiuno dell’Avvento dal 2 novembre al 25 dicembre, e la Quaresima da mercoledi’ delle ceneri al venerdi’ santo. Alla vigilia delle feste della Madonna e dei Santi dell’Ordine, si mangiava per terra, in ginocchio. La disciplina era dura e pochi potevano resistere. Dopo un mese dall’inizio del noviziato solo due dei quatto frati rimasero, Fra Pio da Pietrelcina e fra Anastasio da Rojo.

Ognuno lavava i propri panni nel rannaio, alternando avemarie al tonfo dei panni battuti nell’acqua e sulla pietra del lavatoio. Anche quando pulivano le latrine i novizi dovevano recitare il rosario ad alta voce o cantare inni sacri. Gli altri frati del convento portavano i sandali ai piedi, senza calze. I novizi erano sempre a piedi nudi. I novizi dovevano dormine sul dorso, vestiti col saio, con le braccia incrociate sul petto, a forma di croce, per respingere meglio ogni assalto del demonio.

Gli indumenti che passava il convento erano di varie misure, ma venivano sempre distribuiti a caso, proprio per offrire al giovane religioso l’occasione di adattarsi a tutte le difficolta’. A un individuo di taglia robusta poteva capitare una camicia piccola e stretta, e a un mingherlino, un camicione enorme.

Il maestro dei novizi, Padre Tommaso da Monte Sant’Angelo, molto probabilmente soffriva di stato epilettico non-convulsivo, con assenze prolungate possibilmente per ore, senza manifestazioni motorie. Il novizio non poteva iniziare attività senza la sua benedizione. Poteva così accadere che Padre Tommaso fosse soggetto ad assenza proprio quando il novizio stava in ginocchio pronto per ricevere la sua benedizione. In tal caso il novizio aspettava, magari per ore, in ginocchio nel freddo, che Padre Tommaso ritornasse alla normalita’.

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