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Il venerdì santo di Padre Pio

La sua vita, un perpetuo venerdì santo

Il venerdì è un giorno della settimana particolare per la vita di Padre Pio. Alcuni fatti importanti della sua vita si sono verificati di venerdì.

Era venerdì 22 gennaio 1904, quando fra Pio si consacrò al Signore emettendo la professione dei voti semplici di obbedienza povertà e castità, dopo un anno di noviziato, nel convento dei frati minori cappuccini di Morcone (BN). Prostrato dinanzi all’altare nella semplice e disadorna chiesetta seicentesca si legava al Signore giuridicamente “ad tempus” ma intenzionalmente “per sempre” secondo una sua candida confidenza.

Sotto l’olmo di Piana Romana, l’angelico frate di Pietrelcina, pregava intensamente. Era passato circa un mese dalla sua ordinazione sacerdotale e meditava sul dono ricevuto il 10 agosto 1910, quando si era offerto a Gesù pregandolo di fare di lui “un sacerdote santo e una vittima perfetta”. All’ombra di quell’olmo, in un momento di estasi, fu colpito da dolori lancinanti alle mani, ai piedi e al costato.

Era la prima manifestazione delle stimmate. Vinto da quella “maledetta vergogna” non ne fece parola con Padre Benedetto, suo ministro provinciale e direttore spirituale. Il fenomeno si ripetè un anno dopo, esattamente la sera del 7 settembre del 1911. Il giorno seguente, venerdì, ne diede notizia al suo esigente padre spirituale: “in mezzo alla palma delle mani e apparso un po’ di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel pò di rosso”.

Volgeva al tramonto quel giorno del 28 luglio 1916, quando dalla infuocata pianura di Foggia, il malato fraticello di Pietrelcina saliva per la prima volta a San Giovanni Rotondo. Giungeva in questo convento del gargano, per respirare “un po’ di aria fresca,” “sollevare un po’ il fisico” e per tenersi “pronto ad altre prove” alle quali Gesù voleva assoggettarlo. Saliva sul monte della sua crocifissione Era venerdì.

La sua crocifissione avvenne di venerdì. Era il 20 settembre del 1918. Ebbe luogo come quella di Gesù all’ora terza, tra le ore nove e le ore dieci del mattino. Si verificò in un’estasi profonda, nel silenzio più assoluto sia interno che esterno, nel coro della povera chiesetta cappuccina in una sperduta cittadina garganica: “mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforate e grondavano sangue”. Nel primo venerdì santo della storia, Gesù gridò: “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato“, nel primo venerdì santo del Monte Gargano il primo sacerdote stimmatizzato supplicò: “Domine, Domine, ne in furore tuo arguas me neque in ira tua corripias me“, Signore Signore non punirmi nel tuo furore non castigarmi nella tua ira.

Esattamente tre mesi dopo, venerdì 20 dicembre 1918, la stimmatizzazione e la transverberazione si rinnovarono in modo misterioso. In quello stesso giorno Padre Pio scrisse il suo direttore spirituale: “un fuoco divoratore mi investe tutto e tutto mi tiene in doloroso deliquio. Le fitte tenebre mi coinvolgono tutto; una forza potentissima di essere quasi invisibile mi disperde; mi sento divorare da una forza misteriosa, intima e penetrante che mi tiene sempre in un dolce, ma dolorosissimo deliquio. Da più giorni avverto in me una cosa simile ad una lamiera di ferro, che dalla parte bassa del cuore si estende fino a sotto la spalla destra in linea trasversale. Mi causa dolore acerbissimo e non mi lascia prendere un po’ di riposo”. Sembra di essere sul calvario del primo venerdì santo della storia.

Per incontrare un altro venerdì dobbiamo fare un salto di 50 anni ed arrivare al 20 settembre del 1968 giorno del cinquantesimo anniversario della stigmatizzazione del frate di Pietrelcina. Quel giorno era venerdì. Per l’occasione non si volle nessuna solennità esteriore. I suoi figli spirituali si strinsero attorno a lui da ogni parte del mondo. Con delle rose rosse vennero circondati l’altare maggiore di Santa Maria delle Grazie e il crocifisso del coro della chiesetta antica. Parteciparono alla sua messa celebrata come ogni mattina alle cinque. Dominava il piazzale di Santa Maria delle Grazie un’altissima Croce di legno di colore oscuro.

Due giorni dopo, il 22 settembre, alla vigilia della morte, ebbe luogo la benedizione della prima pietra della Via Crucis Monumentale. “Non vi poteva essere coincidenza più felice per questa cerimonia del cinquantesimo anniversario delle stimmate di Padre Pio” commentò il cronista del convento.

Un’ultima circostanza completa la storia di San Pio. Dopo la morte, la salma del frate stigmatizzato, restò esposta per quattro giorni all’omaggio delle folle. I funerali e la tumulazione nella cripta ebbero luogo il 26 settembre del 1968. Il giorno seguente, 27 settembre, la cripta di Santa Maria delle Grazie, fu aperta al pubblico. Cominciò il devoto pellegrinaggio di migliaia di anime. Quel giorno era venerdì.

La vita di Padre Pio da Pietrelcina un perpetuo Venerdì Santo una continua stimmatizzazione. Una lunga messa terminata dopo 50 anni di sangue.

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