Il 18 maggio 1913 dalla sua Pietrelcina, il giovane sacerdote Pio da Pietrelcina, raccontò quanto accadde nei giorni precedenti al suo direttore spirituale, Padre Agostino da San Marco in Lamis.
Da tempo sia Padre Agostino che Padre Benedetto chiedevano al frate di supplicare Gesù e la Madonna affinché lui rientrasse in convento. Fu questa una “grazia negata dalla Madonna” che purtroppo per Padre Pio ebbe delle conseguenze: “l’effetto sperato non fu raggiunto, perché questa Madre santa montò sulle furie per l’ardire che ebbi di nuovamente chiedere detta grazia, di cui me ne aveva fatto un severo divieto. Questa mia involontaria disubbidienza me l’ha fatta pagare troppo a caro prezzo. Da quel giorno si ritirò da me assieme agli altri personaggi celesti. Ed ora, babbo mio, chi potrebbe narrarvi tutto quello che ho dovuto sostenere! Sono stato solo di notte, solo di giorno!
Una guerra asprissima s’impegnò da quel giorno con quei brutti cosacci. Volevano darmi ad intendere di essere stato rigettato finalmente da Dio. E chi non l’avrebbe creduto, tenendo presente il modo troppo scortese con cui fui allontanato da Gesù e da Maria! Ma grazie ne rendo a Gesù, perché sebbene mi avesse tolto tutto nell’allontanarsi da me, non mi aveva tolto però la speranza in lui. Ma questa mia speranza in Gesù accresceva sempre più la collera della milizia di satana contro di me. Ed, ahimè, con quante lagrime, con quanti sospiri, con quanti gemiti chiedevo l’aiuto dal cielo!”
Il frate di Pietrelcina tornerà in convento tre anni più tardi, nel 1916, a Foggia.
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Bellissima questa storia di Padre Pio anche io ho chiesto una grazia per me. Ma la Madonna non me la vuole concedere