Scrive Padre Fernando da Riese Pio X: “Diventò caratteristica, sino ad assumere il compito di individuazione, l’espressione: la messa di padre Pio. Come a dire la sua messa diceva tutto di lui; era tutto nella messa. La messa era davvero segno visibile tangibile della spiritualità e della sua missione… Per Padre Pio l’altare era il punto di partenza ed il punto di arrivo. L’altare scandiva i giorni e le notti” (Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, pp. 235; 259).
Mentre Francesco d’Assisi, che non era sacerdote si pone di fronte all’Eucarestia e ne ammira la bellezza e l’efficacia, Pio da Pietrelcina che è sacerdote, è inserito nell’Eucarestia e ne diventa, insieme a Cristo Gesù, protagonista. È proprio sull’altare che si esprime al meglio la sua vittimazione. Quella “vocazione a corredimere” diventa palpabile durante la celebrazione Eucaristica. E’ la famosa “Messa di padre Pio” celebrata per più di cinquantanni calamitando migliaia di persone. È stata la migliore “catechesi eucaristica” del XX secolo, capace di trasformare il vissuto di coloro che avevano la grazia di parteciparvi.
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Padre Pio celebrava nei primi tempi la Santa Messa intorno alle 10,00 del mattino per permettere a quelli del paese di raggiungere agevolmente il convento, confessarsi e comunicarsi. Quando la Santa Sede per evitare “singolarità e rumore circa la sua persona” e quindi scoraggiare la partecipazione della messa, stabilì che la celebrazione dovesse avvenire “summo mane”, cioè all’alba, la gente non si preoccupò più di tanto. Cambiò stile di vita, sì adattò con sacrificio partecipando all’alba alla messa di padre Pio. Questo perché? La gente aveva capito che lì sull’altare si compiva il mistero della croce, il mistero pasquale di padre Pio, strumento nelle mani di Dio, ne diventava il mezzo più efficace. Cosa dire della sua pietà eucaristica che sapeva trasmettere agli altri? L’epistolario è ricco di esortazioni: “Accostiamoci a ricevere il pane degli angeli con la grande fede e con una grande fiamma d’amore ed attendiamoci pure da questo dolcissimo amante delle anime nostre di essere consolati in questa vita col bacio della sua bocca.” (Epist. II,490).
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Alla domanda di una sua figlia spirituale, Cleonice Morcaldi, su come dobbiamo ascoltare la Santa messa, il Padre Pio rispondere: “Come vi assistettero la Santissima Vergine e le pie donne. Come assistette San Giovanni al sacrificio eucaristico e a quello cruento della croce”. Non ci possono essere sempre migliori. La Vergine come madre con tutto il suo affetto materno, le pie donne con quell’attenzione che è tipica femminile; Giovanni l’evangelista come un uomo e come giovane entusiasta della figura del Cristo. Ecco come la Chiesa deve accostarsi all’Eucarestia.
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Quando si assiste ad una Celebrazione Eucaristica c’è una Trasformazione che avviene sull’ALTARE che da Pane DIVENTA CORPO, e da Vino DIVENTA SANGUE di Gesù Cristo. E per coloro che sanno AMARE di VERO CUORE Gesù noi dobbiamo lasciarsi trasportare dallo Spirito Santo che ABITA in NOI, per avere un Trasporto di Commozione. Cioè ci si deve CONCENTRARE al CULMINE MASSIMO di Gesù che è Sulla Croce. Riflettendoci molto Bene, che la Croce è un PATIBOLO di ESTREMA SOFFERENZA, cioè quando Gesù doveva parlare, per lasciare entrare aria nei Suoi Polmoni, Egli si doveva sollevare puntando i piedi per alzarsi, e facendo questo innalzamento, si dilatano i Polmoni; e poi poteva far defluire l’aria dicendo la Parola che doveva dire. Su e Giù, però pensate Bene quando Cristo Puntava i Piedi, ed il dolore atroce che sentiva, dal Chiodo che gli slogava le ossa dei piedi, ed i nervi dei piedi, e la carne dei piedi, e le vene dei piedi che facevano sempre più fuoruscire sangue da detti piedi. Questo strazio lo doveva sopportare per ogni qual volta che doveva parlare, e pensate quanto parlare ha fatto Gesù in 3 ore di tempo. Ogni volta che stava in silenzio e si distendeva senza parlare, il peso del Corpo gli chiudevano i Polmoni, e quindi non respirava più, e per respirare doveva innalzarsi. Quindi per il solo respirare si doveva alzare puntando i piedi sul chiodo che lo sorreggeva. Un essere umano normale, questa sofferenza era già per lui IMMANE, e non so se un uomo INNOCENTE avrebbe sopportato tali sofferenze, come ha fatto Cristo. Quindi siccome sommiamo che psicologicamente ci si indebolisce rimuginando dentro di se stessi, si deve avere una motivazione FORTE per SOPPORTARE queste SOFFERENZE, e poi inoltre fuoriuscendo il sangue chissà lo STRAZIO che SOPPORTAVA CRISTO. Inoltre c’era la Folla IMPAZZITA che gli URLAVA, ed i Sacerdoti dicendogli se sei il Figlio di DIO dimostralo, discendi dalla Croce, e ti crederemo. Era una sola Tortura unica rispondere ai PROVOCATORI, però Gesù era Ben MOTIVATO e poi confortato dalla Madre ai Piedi della Croce, e da Giovanni, che la sola presenza di loro due lo FORTIFICAVA. E quando addirittura si è sentito ABBANDONATO dal Padre Celeste, era il Grido della Natura Umana che si rivolgeva ad Abbà per essere CONFORTATO…. Termino per non annoiare troppo chi deve leggere ciao a presto
La mia fortuna è quella di essere protagonista di una Sua Santa Messa Celebrata a Monte Sant’Angelo il 29 Settembre 1962 alle ore 5:45 in ricorrenza di San Michele e la Messa era per i Fedeli che veneravano San Michele!
Resta un segno tangibile del mio travagliato percorso con la Presenza di Padre Pio per ogni volta che entro in Ospedale!
Ok! Troppi episodi restano con il Mistero della mia Fede verso Francesco San Pio da Pietrelcina! Amen