La scheda biografica di Monsignor Paolo Carta è costituita essenzialmente dai seguenti dati.
Arcivescovo emerito di Sassari, nacque a Serdiana (Cagliari), il 31 luglio 1907. Ordinato sacerdote il 28 luglio 1935, fu cappellano militare per 20 anni. Eletto vescovo di Foggia il 9 marzo 1955, fu consacrato il 22 maggio dello stesso anno. Rimane nel capoluogo dauno fino al 20 marzo 1962, quando fu promosso alla sede arcivescovile di Sassari fino al 18 marzo 1982. Dopo si ritirò a Cagliari dove morì il 9 marzo 1996.
Di questi dati anagrafici, ci interessa sottolineare il periodo dei sette anni, passati a Foggia (1955-1962), quando conobbe e frequentò Padre Pio, verso il quale Monsignor Carta ha nutrito sempre grande amore e profonda devozione. Questo amore e questa devozione hanno fatto di lui un autentico testimone del frate, della cui santità l’emerito vescovo era intimamente convinto.
Durante gli anni della sua permanenza a Foggia, Mons. Carta Si recava spesso in visita da Padre Pio, dal quale spesso accompagnava anche illustri personalità. Vogliamo ricordare le circostanze particolari e solenni durante le quali il compianto arcivescovo fu accanto al al frate di Pietrelcina. Il 5 maggio del 1956, ebbe luogo l’inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza, con la partecipazione del Cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna. L’unico vescovo presente alla cerimonia era il vescovo di Foggia, che andò personalmente a ricevere il cardinale all’aeroporto di Amendola. Durante il discorso d’occasione, Monsignor Carta sedeva a fianco di Padre Pio. Come lo vide, in quel giorno solenne che sigillava ufficialmente il suo straordinario spirito di carità? Ha scritto Mons. Carta: “Umilissimo in tanta gloria. Assorto, come se fosse in preghiera!”.
Leggi anche: 80 ANNI FA NASCEVA IL PROGETTO DI PADRE PIO DI FONDARE LA CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA
Il 1 luglio 1959 ebbe luogo la Consacrazione della nuova chiesa e, il giorno seguente, l’incoronazione del quadro della Madonna delle Grazie, ad opera del Cardinale Tedeschini. Anche in quelle due circostanze, vescovo di Foggia fu San Giovanni Rotondo. Mentre ritornava a Foggia, il cardinal Tedeschi, quasi facendo la sintesi delle impressioni ricevute da quella mirabile giornata, disse a mons.Carta: “Conduce a Dio il Padre Pio! Conduce a Dio il Padre Pio!” Commenta l’emerito arcivescovo di Sassari: “Era la migliore definizione dell’opera e della missione dell’uomo di Dio nella storia della chiesa del nostro secolo”.
Il 10 agosto del 1960 Padre Pio, celebra il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, anche in quell’occasione mons. Carta gli fu vicino. Anzi fu l’unico vescovo presente: circostanza, questa , che lo stesso vescovo di Foggia amava sottolineare non senza un pizzico di orgoglio. Scrive nel libro “I miei incontri con Padre Pio: “Per fare onore a Padre Pio, volli presentare in alta uniforme: ossia con l’abito paonazzo, che è la veste liturgica proprio dei vescovi”. Trasferito a Sassari, Mons. Carta non perse i contatti con San Giovanni Rotondo e con Padre Pio: contatti che intensificò dopo la morte del frate, del quale è andato magnificando la vita santa e molte città d’Italia. Nel 1979 condensò la sua testimonianza in due libretti: “I miei incontri con Padre Pio” già citato “Testimonianze“. Nel 1984 mons. Carta suggellò la sua testimonianza davanti al tribunale ecclesiastico di Manfredonia, nel corso del processo diocesano sulla vita e le virtù dell’allora servo di Dio Padre Pio da Pietrelcina.
© Riproduzione Riservata