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Padre Luigi d’Avellino: il frate che pagò con l’esilio il mancato trasferimento di Padre Pio

La lettera di Padre Luigi a Padre Pio. Era il 13 aprile 1924

Il 13 aprile 1924, Padre Luigi d’Avellino, vicario provinciale della provincia religiosa di Sant’Angelo Foggia dal 23 febbraio al 15 aprile 1924, scrisse da Roma a Padre Pio a Pietrelcina. Il Sant’Uffizio, in quei giorni, attraverso la curia generale dei cappuccini, prese un provvedimento nei confronti di Padre Luigi che sostituiva il provinciale padre Pietro da Ischitella morto, a soli 44 anni, il 23 febbraio.

Il Sant’Uffizio attribuiva ai confratelli di Padre Pio la colpa determinante della mancata esecuzione del provvedimento del trasferimento di Padre Pio. Ne fece le spese Padre Luigi d’Avellino, che venne allontanato dalla provincia e destinato quale visitatore della monastica Provincia di Trento. Al suo posto giungerà Padre Bernardo d’Alpicella dalla provincia di Parma come commissario alle dipendenze della curia generale. Padre Luigi pagò con l’esilio la mancata esecuzione del trasferimento di Padre Pio in un altro convento, lontano da San Giovanni Rotondo. Ma Padre Pio gli fu sempre vicino con la preghiera.

Un ordine che lo stesso Padre Luigi notificò a Padre Pio il 30 luglio 1923, per ordine del superiore generale Padre Giuseppe Antonio da Persiceto. Ordine sospeso dal Sant’Uffizio il 17 agosto 1923 dopo i fatti accaduti il 10 agosto 1923, quando durante i vespri, mentre Padre Pio stava per benedire i fedeli con l’ostensorio, il muratore Donato Centra si fece avanti con una pistola in pugno, la mise alla tempia di Padre Pio e disse: “Vivo o morto tu starai qui in paese con noi.” Donato fu gettato a terra e bloccato dai presenti prima che premesse il grilletto.

Ecco il testo della lettera che Padre Luigi (nella foto) scrisse in lacrime.

Carissimo Piuccio mio, ti scrivo con l’animo straziato e sanguinante! Sono stato chiamato qui perché dovrò abbandonare la nostra cara Provincia, per assumere un altro incarico. Piuccio mio, so che mi vuoi bene, aiutami con le tue preghiere, dì a Gesù che mi conceda la gioia di obbedire e di rassegnarmi. È straziante dover abbandonare la Provincia che ho amato tanto, fino al sacrificio di tutto me stesso, ma tant’è, bisogna partire, obbedendo senza discutere. Scrivimi una parola di conforto, che mi giunga opportuna prima di allontanarmi dalla cara ed amata Provincia. Ti bacio con immenso e tenero affetto, fidando che mi aiuterai con le tue preghiere“.

Nei giorni successivi, tornato a Foggia, prima di partire per Trento, Padre Luigi, si fermò a San Giovanni Rotondo e si intrattenne a lungo con Padre Pio. Padre Pio lo rassicurò che lo avrebbe seguito sempre e dovunque con le sue preghiere, perché il Signore gli fosse largo della Sua assistenza nella prova dolorosa.

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