Padre Pio aveva una speciale preoccupazione: far entrare tutti in Paradiso.
Componimenti Scolastici di Padre Pio
Aveva sopratutto per i poveri e i sofferenti un’attenzione e un amore particolari. Antonietta Pompilio, sua figlia spirituale, raccolse da Padre Pio queste: “Ho fatto un patto con Dio. Dopo che la mia anima si purificherà in purgatorio e sarà degna di entrare in Paradiso, starò alla sua porta e non entrerò finche non avrò visto entrare davanti a me l’ultimo dei miei figli spirituali”. Si tratta di un pensiero ed un sentimento forte che Padre Pio coltivò per tutta la vita, già da quando era giovane adolescente
Tra i numerosi scritti di Padre Pio ci sono 71 componimenti scolastici, risalenti al periodo che va dal 1902 al 1905. Una piccola raccolta che accompagnano i quattro volumi dell’Epistolario di Padre Pio. Si tratta di scritti realizzati tra i 15 e i 18 anni. Alcuni, quando era scolaro pietrelcinese ed altri mentre era quando era chierico cappuccino, studente di IV e V ginnasio. Leggendo questi componimenti, la prima cosa che si nota è lo spirito di osservazione del giovane Francesco, attento specialmente nel descrivere i fenomeni della natura, le tradizionali usanze del suo paese e, soprattutto, il suo profondo sentimento religioso, in particolar modo la sua pietà per le anime del purgatorio.
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Il tema del giovane cappuccino
Ci fa riflettere il tema numero 28: “A cosa valgono le ricchezze se non si è onesti?”
“Tutto ciò che esiste in questo mondo finisce con la morte. Onori, ricchezze, cariche, lusso, tutto sarà seppellito col corpo. L’onestà e la religione invece ci danno coraggio in ogni impresa, ci accompagnano sino alla tomba, dove ci fanno1 scendere con animo sereno. Perciò, fratelli miei, vi prego, vi esorto di non pensare solamente alla salute del corpo ed alle ricchezze, perché tutte le delizie di questo mondo terminano; ma di pensare anche a quella dello spirito, ed essere sempre onesti, perché ciò faranno? godere la visione del Signore, il coro degli Angeli, il fascino del Paradiso”.
Padre Pio: “Pensiamo ad essere onesti”
Le parole del giovane Francesco testimoniano la sua profonda convinzione che su questa terra dobbiamo programmare e fare con intelligenza solo le cose che sono utili, curando in modo particolare quelle che potranno servire nell’altra vita, come la sapienza, ossia quel cumulo di scienza e dottrina che favorisce la saggezza nella scelta delle opere da fare nel campo etico e pratico.
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