Il 14 dicembre 1921, Padre Pio scrive a don Giuseppe Orlando.
Don Giuseppe Orlando nasce a Pietrelcina il 26 ottobre 1877 e il 17 maggio 1911 viene adottato dal marchese Ferdinando Di Girardi e dalla marchesa Maria Emmanuela Caracciolo.
Muore a Pago Veiano (Benevento) il 29 agosto 1958.
Collabora attivamente alla realizzazione delle opere benefiche di Padre Pio, al quale è sempre molto affezionato. L’epistolario n. 4 conserva circa venti lettere, scritte dal 18 luglio 1921 al 1923. Sono lettere piene di umanità, qualche volta può sorprendere il realismo di frasi rivelatrici di una fraterna amicizia e, allo stesso tempo, dell’alito spirituale che le pervade.
Proprio per questo Padre Pio si rivolge al suo carissimo amico “Peppino” per dare il via ad una suo opera benefica: l’Ospedaletto san Francesco che sarà inaugurato nel gennaio del 1925.
“Mio carissimo Peppino, ti scrivo per diversi motivi, ma principalmente per augurarti felicissime le feste del santo natale, piene di perenne benessere e ti eterna felicità. Prego gradirli questi miei auguri che primo te li fo innanzi a Gesù e poi a te a mezzo della presente. Ed ora vengo a chiederti un favore e voglio che, come sempre, mi tenga contento. Tu ben sai che era in mio desiderio la compra di un sito per edificarvi a scopo di belle opere. Ora questo mio desiderio pare che sia stato ascoltato dal Signore. Il terreno da comprare è pronto e bisogna far svelti a comprarlo, altrimenti diventerà una impossibilità in seguito. Mi sono state offerte un quindicimila lire a questo scopo. Questa persona benefattrice non vuole che si sappia da altra persona vivente questa sua opera di beneficenza e vuole che io trovi una persona di fiducia, la quale deve comparire innanzi a tutti come colei che sborsa il denaro per sì fatta compra. Ora io ho pensato subito a te. Se ho scelto te per questo affare, l’ho fatto perché in te ho tutta la fiducia, e perché non nascano degli imbrogli ed anche perché ti credo secretissimo”.
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