Pietro Cugino era un figlio spirituale molto vicino a Padre Pio. Nacque a San Giovanni Rotondo il 28 giugno 1913 e conobbe Padre Pio sin da bambino, quando accompagnava il papà cieco in Convento. Nel 1925, all’età di dodici anni, diventò anche lui cieco ed il cappuccino stigmatizzato lo prese sotto la sua protezione. Padre Marcellino raccogliendo la sua testimonianza nel libro “Il Padre” scrive che Pietro osservò: “Vicino a P. Pio abbiamo goduto. Eppure c’era della gelosia tra noi. Di fronte al verificarsi di questo fenomeno il Padre diceva:” Che cosa faccio mancare ad ognuno?“.
“Figlia mia, – disse un giorno ad una sua figlia spirituale – non ti far prendere dalla gelosia : saresti una croce per te, una croce per me , una croce per quella poveretta. La gelosia è una brutta bestia”.
“Ogni anima è un mistero e lo capisce solo Dio – disse un giorno Padre Pio a Pietro – e colui al quale Dio ha dato di capirlo“.
In merito a queste “preferenze” bisogna sottolineare che in alcuni casi l’interessamento e la premura che Padre Pio aveva per un figlio bisognoso, raggiungevano la raffinatezza; ed era appunto questo suo comportamento che poteva suscitare delle gelosie.
Ma Padre Pio chiarì ulteriormente il suo metodo nel trattare con le anime: “Pietro, – disse al suo figlio spirituale – se tu ti trovi davanti un povero uomo che sta per terra e non riesce a rialzarsi, tu che fai? Passi avanti?“. “No, Padre, mi fermerei per sollevarlo”, rispose il fortunato confidente. “E così faccio io”.
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