La vocazione di Padre Pio è racchiusa in alcune visioni . In un tempo imprecisato, il giovane Francesco Forgione ha una prima visione: lo scopo è perché lasci il mondo e la via della propria predizione per dedicarsi interamente al servizio di Dio. Benché avesse sentito fin dai più teneri anni forte la vocazione allo stato religioso, Francesco con il crescere degli anni avverte un’estenuante lotta interiore. Da una parte la vocazione con i suoi impulsi e dall’altra il mondo con le sue attrattive si scontrano con violenza nella sua delicatissima anima.
Il senso avrebbe trionfato sullo spirito se il Signore non fosse intervenuto con una visione. Mentre un giorno stava meditando sulla sua vocazione Francesco venne rapito in estasi, uscendo fuori dai sensi: vide al suo fianco un “uomo maestoso” di rara bellezza, splendente come il sole. Questo gli disse: “Vieni con me, perché ti conviene combattere da valoroso guerriero”.
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Portato da quest’uomo in una spaziosissima campagna, vide da una parte una grande moltitudine di uomini divisi in due gruppi: da una parte uomini bellissimi, ricoperti di vesti bianche, candide e dall’altra uomini di orrido aspetto, vestiti di abiti neri a guisa di ombre scure. Tra i due gruppi vi era un grande spazio ove fu collocato Francesco dalla sua guida. Mentre il giovanotto era orientato ad ammirare due gruppi, l’improvviso avanzò, in mezzo allo spazio che ti divideva i due gruppi, un uomo di smisurata altezza da toccare con la fronte le nuvole: il volto sembrava quello di un etiope, tanto era orrido. Lo strano personaggio avanzando andava loro incontro.
La guida diceva a Francesco che doveva battersi con quell’uomo. Tremando e impallidendo per il terrore, Francesco stava sul punto di cadere tramortito. Riavutosi, pregò la guida a volerlo risparmiare dal’ esporlo al furore di quello strano personaggio, perché questi gli appariva così forte che neppure tutti gli uomini messi insieme sarebbero riusciti ad atterrarlo. Francesco entrò in combattimento: l’urto fu formidabile. In virtù dell’ aiuto che gli veniva apprestato dalla guida, il novello Davide superò quel formidabile e misterioso personaggio: lo abbatté e lo vinse, costringendo alla fuga. Fedele alla promessa, la guida estrae da sotto le vesti una corona di rarissima bellezza e la pone sulla testa di Francesco. Subito però la ritira dicendo: “Un’altra più bella ne tengo riservata se tu saprai bene lottare con questo personaggio…Egli ritornerà sempre all’assalto per rifarsi dall’onore perduto, combatti da valoroso e non dubitare del mio aiuto. Tieni ben aperto gli occhi perché quel personaggio misterioso si sforzerà di agire contro di te per sorpresa. Non ti spaventi la di lui molestia, non paventare della di lui formidabile presenza, rammentati di quanto ti ho promesso: io ti aiuterò sempre, affinché riesca sempre a prostrarlo”(Epist. I,1282).
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