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Padre Pio già sapeva che a Lourdes non sarei mai arrivato

Il racconto del professor Pavone

Il molisano Giuseppe Bruno Pavone, conobbe Padre Pio nel 1953, quando ancora era studente universitario a Roma. Sentì parlare di lui grazie ad una figlia spirituale che lo ospitava a casa sua nella Capitale. Un giorno preso dalla curiosità, si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio lo accettò come suo figlio spirituale.

Raccontava che andava a San Giovanni Rotondo per “ossigenarsi spiritualmente”, due volte l’anno. Ogni sua scelta passava al vaglio del frate di Pietrelcina, anche quella della sua specializzazione in Ostetricia. Così, dopo la specializzazione, superata qualche perplessità, si convinse a lasciare la docenza universitaria appena iniziata e ad accogliere la proposta, di Padre Pio nel 1966: l’incarico di primario nella Casa Sollievo della Sofferenza.

«Da allora – ha rivelato il professor Pavone, – Padre Pio mi fece da padre, madre e da tutto […] e sapendo che avevo fatto un grande sacrificio nell’abbandonare mia madre e la mia casa, mi gratificò con grande finezza permettendomi una certa intimità nel baciargli sul viso quando lo salutavo e fino all’ultimo giorno della sua vita».

La sera precedente alla morte di Padre Pio, si recò nella sua cella per salutarlo. Era in partenza per un pellegrinaggio a Lourdes «dove avrei pregato particolarmente per lui» raccontava. Quando stava per salutarlo Padre Pio gli disse: “Che vai a Roma?”; il professor Pavone gli rispose: “Padre lei lo sa che vado a Lourdes”. Padre Pio non disse una parola. Durante il viaggio, Pavone era giunto a Roma e seppe dalla radio che Padre Pio era morto. A quel punto rientrò subito a San Giovanni Rotondo.

Se Padre Pio sapeva che il viaggio del professor Pavone per Lourdes si sarebbe interrotto a Roma, conosceva anche il motivo che
lo avrebbe costretto a non raggiungere la sua meta.

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