Padre Pio nelle vite dei Santi
Essi non sono passati inosservati. Sono stati, per la sua formazione spirituale, come il granellino di senapa, che gettato nel suo cuore, è germogliato e si è sviluppato fino a raggiungere la grandezza di un albero. Con l’abbandono libero, fiducioso e gioioso in Dio, si è lasciato lavorare da lui, che l’ha trasformato in un modello di santità, “stupendo, il mondo, con la sua vita” (Giov. Paolo II, 2-5-1999).
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Egli si è sacrificato non solo per la propria salvezza, ma anche per quella di tutti gli altri “fratelli d’esilio”, come chiamava il suo prossimo.
Questo duplice impegno, cioè il salvare la sua anima e quella degli altri, Padre Pio l’ha vissuto in una maniera forte, intensa e costante. L’unica cosa che lo preoccupava era la salvezza delle anime. Per lui ogni uomo era anima e corpo, perciò per l’anima ha risposto alla “vocazione a corredimere” (Ep. I, 1068), come lo rassicurava Padre Benedetto Nardella, il 27 agosto 1918, scrivendo da S. Marco la Catola FG. Per questo scopo, già nel giorno della sua ordinazione sacerdotale, si offrì a Dio, con queste parole, che troviamo sull’immaginetta, donata in quell’occasione: “Gesú, con te io sia pel mondo, via, verità e vita, e per te sacerdote santo e vittima perfetta” (APP). Per il corpo, Casa sollievo, centri per bimbi inabili e anziani, centri di formazione per il lavoro, case varie, mercato per poveri…
Il Terzo Millennio aveva bisogno di questo grande santo
Il terzo millennio aveva bisogno di questo gran santo, che è vissuto di cuore, d’accoglienza, di gratuità e di filiale gratitudine verso il Signore e i fratelli, perché esso è nato sotto il segno della paura. Davanti alla sensibilità dei fratelli, p. Pio spesso ripeteva: “Cosa credi che io abbia il cuore di sasso? Io amo gli uomini come amo Dio!”. Per questo motivo Giovanni Paolo II, nell’omelia della beatificazione di Padre Pio, il 2 maggio 1999, ha detto: “Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo: con la sua vita, dedita alla preghiera e all’ascolto dei fratelli”.
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Una volta nell’aprile del 1958 gli si presentò una famiglia del Tavoliere pugliese: un padre, una madre con un figlio piccolo in braccio, che piangeva. “Padre, è da oltre sei mesi che non piove, se continua cosí, moriremo tutti di fame. Vedi, questo mio figlio piange, perché non abbiamo di che dargli da mangiare!”. Padre Pio, commosso profondamente, li fece accomodare nella foresteria e fece portare loro da mangiare. Nel congedarli assicurò loro: “Andate! La Madonna vi farà la grazia!”. Subito, rivolto alla Madonna, disse: “Scusami, Mammina mia! E chi sono io che prometto a nome tuo?”. Di lí a un’ora, piovve miracolosamente e quell’anno il raccolto fu abbondantissimo.
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Guardiamo Padre Pio
Guardiamo Padre Pio, che da ogni fibra della sua esistenza e con tutte le sue forze, sembra dirci: “Figlioli miei, guardate qui! Dio c’è! Io lo vedo! Lui è piú grande, piú profondo e piú miracoloso di tutto ciò che qui in terra viene considerato grande, miracoloso e potente! Io vi aiuterò a raggiungere la salvezza eterna, se voi vorrete!”.
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Padre Pio un gigante di spiritualità e santità. È sempre con me e veglia su di me.❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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