Padre Pio è stato “pio” anche nel nome. Aveva ben compreso la centralità del dono della pietà nella spiritualità, nella santità, del cristiano e del sacerdote.
Pio! Qui è proprio il caso di dire: “nomen est omen”, il nome è augurio, presagio, programma di vita. È tale programma è stato in tutto e perfettamente realizzato, fin nelle sfumature, fino all’ultimo istante della vita terrena: Padre Pio si è congedato da questo mondo con un atto di pietà: la preghiera alla Madonna, la sua Mamma.
Ha avuto tenerissimi sentimenti filiali per Dio: in Lui completamente abbandonato, ha vissuto il suo dolcissimo calvario.
Ha pregato, ha adorato, ha contemplato, con profondo sentimento di sincera “pietas”. Ha trasformato tutta la sua esistenza in un atto di offerta, di donazione sacrificale, e quindi amorosa, per il Padre dei Cieli, per il prossimo. La pietà ha suggerito a Padre Pio la Casa sollievo della sofferenza.
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Padre Pio ha considerato come rivolta a lui l’esortazione di San Paolo a Timoteo “Esercitati nella pietà…; la pietà è utile a tutto; ha promesse per la vita presente e per la vita futura”.
A Padre Agostino scrive: “Cos’è padre mio, quello che sento? Ho tanta confidenza in Gesù che se anche vedessi l’inferno aperto dinnanzi a me, mi trovassi sull’orlo dell’abisso, non diffiderei non disperderei, confiderei in Lui. Tal è la confidenza che mi ispira la sua mansuetudine” (Epistolario I, 317).
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Quando stavo in salute venivamo ogni anno a Predelcina ,e a San Giovanni Rotondo,ora sono malato a letto, con forti bruciori e non posso andare nemmenoa messa.
Per tanti anni,, siamo venuti,nelle citta’di padre Pio ,Benevento,Pedrelcina,e San Giovanni Rotondo,ma da,1 anno sono costretto a letto,per una grave malattia,incurabile,vedo solo al compiuter,o al telefonino,non posso andare piu’ in giro,il bruciore per tutto il corpo,non mi permette di uscire per strada,la vedo solo sui balcone,naturalmente non ci sono cure,per guarire,e per curare costano tanto,ma no curano niente,e soffro molto.
Grazie di cuore ❤️
Spero che si torni presto alla normalità sono due anni che non possiamo venire a trovarti, da più di 20 anni sempre x la domenica delle Palme ,speriamo a presto un grande abbraccio da CATANIA