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Padre Pio: “La tentazione respinta è occasione di merito”

Due storie su cui riflettere

A Mario Tentori Padre Pio dà rassicurazioni confortanti, infondendogli serenità. Era egli alla vigilia di partire per S. Giovanni Rotondo e fu assalito da una forte, violenta tentazione; ma con l’aiuto della preghiera e col pensiero che il giorno dopo avrebbe incontrato e riabbracciato il Padre, si trattenne dal peccare.

Quando si accostò al confessionale per parlare con P. Pio, come prima cosa voleva accennare a quel momento difficile, quand’era stato tanto vicino ad offendere Dio; ma il Padre, appena egli aprì bocca, gli disse: «Ma non l’hai fatto!». Ed il Santo, sapendo che questo figlio spirituale era un tipo scrupoloso, gli spiegò che la tentazione respinta non solo non è peccato, ma è occasione di merito.

Don Pasquale Cattaneo si era confessato con P. Pio, il quale lo aveva incoraggiato ad impegnarsi per vincere una difficoltà spirituale, promettendogli il suo aiuto. Lo stesso giorno egli si trovò nella condizione di mettere in atto l’esortazione del Padre ad aver fiducia nel suo sforzo personale, accompagnato dalla grazia di Dio. Si impegnò, superando l’ostacolo con una facilità mai prima sperimentata. L’indomani salì di buon’ora in convento per ascoltare la messa del Padre, che subito dopo, in sagrestia, lo guardò, fissandolo fra tanti e gli sorrise. Noi sappiamo che P. Pio dopo la celebrazione rimaneva raccolto nel ringraziamento. Ma per il suo figlio spirituale aveva voluto rompere i suoi schemi per confermare la validità del suo consiglio nonché la sua continua assistenza.

Don Cattaneo conclude la sua testimonianza: “Il Padre con quello sguardo mi ha detto chiaramente: «Hai visto?».

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