Il settembre 1968 si avvicinava e Padre Pio era sempre più sofferente. Erano tristi i suoi figli spirituali nel vederlo giorno dopo giorno privo di forze: portato dai suoi confratelli al confessionale o all’altare su una sedia a rotelle. “Neanche questa umiliazione il Signore gli ha risparmiato” – scriveva un suo confratello – a lui che aveva sempre chiesto di soffrire, per il bene delle anime”.
A chi gli domandava come stesse, rispondeva: “Sto agonizzando“. Padre Pio prometteva che non avrebbe lasciato nessun dei suoi figli “orfani” che avrebbe continuato a vegliare su tutti: “Quante assicurazioni da quelle labbra!”
E Pietro Cugino ha raccontato: ” Un giorno, poco prima della sua morte, Padre Pio mi disse: “Pietro, ti devo salutare”. Capii subito che non si trattava del solito saluto, che il Santo mi dava ogni sera, ed esclamai: “Padre, come faremo senza di voi?!. Di là le cose le vedo meglio e posso aiutarvi di più”, rispose Padre Pio. Vedendolo piangere, egli soggiunse: “Tu vieni presso la tomba e dici: Io non me ne vado di qui, se tu non mi ascolti”.
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Ho pregato e supplicato Padre Pio, ma credo che le mie parole confuse e agitate, per il momento delicatissimo che sto vivendo, non hanno voluto ascolto. La mia fede vacilla e la speranza si trasforma in illusione e disperazione.