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Preghiera sotto la croce. Il Vescovo: Padre Pio ci dice che la croce è pegno d’amore e caparra del perdono. 

Veglia Padre Pio. preghiera sotto la croce

La liturgia della preghiera della croce è stata presieduta da Padre Franco Moscone.

“La prima cosa che mi viene da dire in questo momento è grazie a tutti voi, che siete qui presenti così tanti nonostante il fresco vento e magari qualche goccia d’acqua e di pioggia .Grazie perché la vostra presenza ci permette di dire che è vero quando abbiamo ascoltato dalla parola di Dio”  “Prima abbiamo cantato Non dimenticare le opere del Signore. Quali sono le opere del Signore? Qual è l’opera del Signore?  Le opere del Signore sono le persone, ogni persona è immagine e somiglianza di Dio e tra queste persone c’è in maniera speciale San Pio da Pietrelcina nel cui nome si può questa sera a vegliare davanti alla croce. Il testo del Vangelo di Giovanni ci ha detto che Gesù una volta innalzato da terra avrebbe attirato tutti,  innalzato da terra e messo in croce sulla croce. Il crocifisso attrae e  padre Pio è una di queste persone che ha interpretato in modo eminente  l’innalzamento sulla croce ed è diventato attrazione nel modo migliore e unico per diffondere il Vangelo attratto egli stesso per la bellezza e la bontà della verità che viene dalla Croce.  Anche noi siamo stati attratti attraverso Gesù che è la verità!  Padre Pio ci dice che la croce  è pegno d’amore e  caparra del perdono. 

“L’amore e il perdono sono stati pagati e anticipati  per noi come bisogno e come caparra dalla croce di Gesù. E’ questo l’amore autentico  È importante che ci sentiamo bisognosi di un cireneo che ci avvicina.  Nessuno si salva da solo nessuno nessuno è Cristiano da solo. Nessuno può essere discepolo del Nazareno da solo ma contemporaneamente se riconosciamo questa nostra debolezza e, questo rischio che continuamente ci insegue la croce che è  pegno di amore e caparra di perdono, ci renderà capaci di imitare il cireneo, di essere anche noi un po’ stigmatizzati perché il battesimo porta a tutti le stigmate invisibili della presenza di Cristo”. 

 

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