Nel maggio del 1931, il Sant’Uffizio tolse a Padre Pio ogni facoltà propria del ministero sacerdotale, ad eccezione della Messa che potè celebrare solo in privato all’interno di una cappella che si trova nella clausura del convento, proprio difronte alla cella numero 5.
Nei mesi precedenti il clima che si respirava a San Giovanni Rotondo era molto teso per il timore che Padre Pio potesse essere in qualche modo allontanato dal paese, visto il precedente tentativo, non portato a termine, di un suo trasferimento presso un altro convento.
Il 31 marzo 1931, si sparse la notizia che il trasferimento di Padre Pio era imminente. In pochi minuti il convento fu circondato dai cittadini di San Giovanni Rotondo, armati fino ai denti, cosi’ come era stato nel 1923.
In quella giornata un frate della provincia di Napoli, Padre Francesco Tignola, voleva visitare Padre Pio per ragioni personali, inconsapevole di quanto stava succedendo. Egli sali’ a Foggia sull’autobus per San Giovanni Rotondo.
La folla sospetto’ che era lui il frate incaricato di portar via Padre Pio. La gente lo voleva linciare, ma fortunatamente egli riusci’ a prendere di nascosto un mezzo per tornare a Napoli.
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Complimenti un minuto con Padre Pio è bellissimo