Una festa di popolo per un umile frate diventato Venerabile
Queste le parole di S. Ecc. Mons. Marcello Bartolucci, segretario della Congregazione per le Cause dei Santi durante la Santa Messa a Sant’Elia a Pianisi del 28 settembre 2019, in occasione della proclamazione del decreto sulle virtù eroiche del servo di Dio P. Raffaele da S. Elia a Pianisi. L’evento è stato preparato con un triduo di predicazione da parte di fr. Carlo Calloni, postulatore generale dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini, e da una veglia di preghiera animata dal servizio Vocazionale e Pastorale giovanile della Provincia.
Erano presenti alla cerimonia l’arcivescovo di Campobasso S. Ecc. Mons. Giancarlo Bregantini, il ministro provinciale fr. Maurizio Placentino, il vicario provinciale fr. Francesco Dileo, il vice postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio P. Raffaele fr. Aldo Broccato, vari frati giunti dai conventi della Provincia, autorità civili e militari e numerosi fedeli e devoti.
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Durante la celebrazione è stato letto il decreto di venerabilità, consegnato poi al postulatore generale dell’ordine il quale lo conserverà nel suo archivio e ne darà una copia a Vice postulatore. Una copia inoltre rimarrà nel convento di Sant’Elia a ricordo di questa tappa molto importante della causa di beatificazione.
“Padre Raffaele ha scelto di essere povero e di stare dalla parte dei poveri Seguendo le orme di Gesù – ha detto il segretario della congregazione durante l’omelia – che da ricco si è fatto povero per arricchire noi . Si guadagnò il pane come tutti da ragazzo con il lavoro nei campi, fece il fabbro e il calzolaio fino a che decise di appartenere ad un ordine religioso famoso per la austerità di vita, per le privazioni, sacrifici e la vicinanza al popolo umile diventando cappuccino“.
Padre Raffaele scelse una povertà vissuta con dignità. Non era miseria e ne sciatteria, amava l’ordine e la pulizia, l’amore per la libertà. Si calava nella vita quotidiana. Il suo materasso era di paglia o di tavole coperte da un telo, non usava riscaldamento, fino a da 84 anni faceva il bucato personalmente, viaggiava sempre a piedi e il denaro non voleva toccarlo così come insegnava San Francesco.
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Ai suoi frati ormai vecchio e malato non si permise nessuna dispensa dal rigore della regola, era felice di essere povero ma in compenso era ricco di umanità, di vita interiore, di unione con Dio, di carità per le anime che accompagnava con il sacramento della confessione.
“La povertà non gli indurì il cuore ma lo rese sempre più generoso nella carità. Il venerabile era sempre attento agli altri, disponibile e servizievole dell’Eucarestia che celebrava ogni giorno con intensa partecipazione, era accogliente con i frati e amorevole con la comunità, assisteva i frati malati. Era una fortuna per i frati giovani stargli accanto, perché era un cappuccino che viveva la sua consacrazione ad alti livelli. Ha vissuto l’eroismo della quotidianità, non facendo cose straordinarie ma, facendo le cose ordinarie con straordinaria fede e con straordinario amore.
La lettura del decreto delle sue virtù – ha concluso Mons Bartolucci – deve aumentare la conoscenza, la stima e la devozione verso questo vostro concittadino che ha onorato e onora l’ordine dei Cappuccini che ha onorato e onora questo paese che gli ha dato i natali. Padre Raffaele dal cielo vi guarda con con simpatia e può aiutarvi ad essere buoni, santi e felici come lo è stato lui”.
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Foto di Fra Matteo Lecce