Nel 1965 dal mese di aprile al mese di settembre fr. Marcellino Iasenzaniro fu incaricato di assistere di Padre Pio. Fu un periodo prezioso per la sua vita. Nel suo libro “Carità e prove sostenute dalla speranza” riporta un aneddoto che capitò alla sua famiglia. I suoi nipoti gli comunicarono che la sorella si era gravemente ammalata. Fr. Marcellino ne parlò con Padre Pio chiedendo preghiere ed esprimendo il desiderio di andarla a trovare. Il cappuccino stigmatizzato gli rispose così: “Va e torna presto.”
La sorella ormai era gravissima e fra Marcellino pensò bene di amministrarle il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Tornato a San Giovanni Rotondo aspettava la notizia della morte. Dopo una settimana arrivò la lettera della nipote, che scriveva:
“Caro zio, la mamma sta bene. Ha sognato Padre Pio, il quale le ha appoggiato la mano sullo stomaco, e le ha dato una medicina. Da allora è guarita.” Fra Marcellino corse con la lettera da Padre Pio e chiese conferma: “Padre spirituale, mia sorella sta bene, da quando ha sognato lei.” Padre Pio mentre fra Marcellino parlava se la rideva. Ad un certo punto chiese: “Padre, ma come ha fatto a trovare la casa dell’ammalata? Chi vi ha dato l’indirizzo?” E Padre Pio: “E che ho forse bisogno dell’indirizzo?”.
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